Portogallo, addio alle pensioni esentasse per gli italiani

Il Portogallo è una delle mete preferite per i pensionati. Oltre ad essere un paese con un clima piacevole, bellissimi paesaggi e ottimo cibo, è anche un paradiso fiscale. O meglio, lo era: il governo di  Antonio Costa infatti cambierà il regime fiscale sugli assegni previdenziali dei residenti non abituali, alzando la loro imposta al 10%.

Portogallo, addio alle pensioni esentasse per gli italiani

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Una buona notizia per i pensionati italiani che avevano già scelto di consumare la loro pensione in Portogallo c’è: la norma non è retroattiva. Dal 2009 il Portogallo, anche per far fronte ad una crisi economica, varò un programma per incentivare l’immigrazione economica, permettendo ai pensionati di percepire per intero i loro assegni previdenziali senza sottoporli ad alcuna tassa. Una mossa che si rivelò vincente, tanto che sono almeno 27mila gli stranieri che, concluso il loro percorso lavorativo, si sono trasferiti per una parte dell’anno a Porto, Lisbona, Algarve e via dicendo, arrivando a percepire anche fino a 2719,99 euro netti di pensione al mese.

La favola fiscale però sembra essere giunta al suo capitolo conclusivo. I residenti non abituali che avevano in progetto di passare diversi mesi dell’anno nel paese a partire dal 2020, si ritroveranno una imposta del 10%, con un pagamento minimo di 7.500 euro, su tutte le entrate previdenziali. Una strategia adottata anche per placare le crescenti polemiche, che condannano il diverso trattamento tra pensionati locali e stranieri: polemiche arrivate anche da Bruxelles, dove molte nazioni hanno lamentato la concorrenza fiscale. E il governo, che si appoggia alla sinistra radicale, ha pensato di rispondere introducendo una tassa, seppur molto leggera.

(credits immagine di copertina: Photo by Ian Schneider on Unsplash)

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