Perché la pagina di Pillon verrà invasa da “favolosità”

Come rispondere a Simone Pillon che si lamenta dell’esibizione di una drag queen durante una assemblea d’istituto? Riempiendo la sua pagina Facebook di “favolosità”. È la protesta social organizzata per lunedì 17 febbraio a partire dalle ore 21. Il senatore lo scopre e risponde: «Si tratta di minacce inaccettabili e di vere e proprie prove generali della censura, già sperimentata durante il mio processo penale e che sarà poi completata dall’approvazione della legge sull’omofobia». 

Perché la pagina di Pillon verrà invasa da “favolosità”

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Tutto nasce dall’esibizione di Ilary Blush all’interno di un evento intitolato “Quanto è importante parlare di amore e sessualità nel 2020”, organizzato dal liceo Laura Bassi di Bologna in occasione dell’assemblea di istituto. Simone Pillon ha condiviso sulla sua pagina Facebook il video commentandolo con sdegno: «Una volta noi studenti facevamo i trasgressivi, e i professori ci insegnavano la serietà della vita facendoci studiare le opere di Omero, di Virgilio, di Dante» commenta il senatore. «Ora i professori si vestono da donna, coi capelli azzurri, e fanno lo show davanti agli studenti attoniti…» continua, dicendo di trovare la cosa «irresistibilmente umoristica» e ribadendo che «ovviamente il gender non esiste».

https://www.facebook.com/SenatorePillon/videos/183781072963200/

Parole che non sono passate inosservate alla comunità LGBTQ+, in particolare a Ava Hangar che su Facebook ha deciso di organizzare una azione di protesta pacifica. Il nome dell’evento spiega l’intento: «Riempire di Favolosità la pagina di Pillon». L’appello è di inondare la bacheca del senatore di «FAVOLOSITÁ E AMMORE. Sentitevi liber* di pubblicare nei commenti qualsiasi video di drag, foto di favolosità varia ed eventuale, non possiamo rimanere indifferenti ogni volta, facciamoci sentire, facciamolo a modo nostro!!!». La risposta di Pillon non si è fatta attendere: «Si tratta infatti di minacce inaccettabili e di vere e proprie prove generali della censura, già sperimentata durante il mio processo penale e che sarà poi completata dall’approvazione della legge sull’omofobia (pdl Zan)» scrive su Facebook, «secondo questi maestri della democrazia e del pluralismo, nessuno deve fermare l’indottrinamento dei nostri figli, visto che, ovviamente, il gender non esiste, nè esiste la lobby LGBTQYZ ETCETC.». E dopo aver invitato i “suoi” a rispondere ai contenuti che verranno pubblicati, conclude: «Considerando le circostanze, non posso neanche dire “ne vedremo delle belle”».

(Credits immagine di copertina: Evento Facebook “Riempire di Favolosità la pagina di Pillon“)

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