Perché Piera Maggio ha diffidato Quarto Grado

Le tensioni tra la donna e la trasmissione di Gianluigi Nuzzi vanno avanti da tempo. Ora, però, arriva la presa di posizione ufficiale

21/06/2021 di Enzo Boldi

Prima un messaggio inviato via chat Whatsapp, poi la decisione finale: Piera Maggio diffida Quarto Grado dopo quanto andato in onda nelle ultime puntate del programma condotto da Gianluigi Nuzzi su Rete4. La madre di Denise Pipitone aveva scritto al giornalista qualche giorno fa. Una comunicazione pubblicata anche sui suoi canali social. Ora, sempre attraverso Facebook, la donna ha comunicato la sua decisione nei confronti del trasmissione.

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«Si diffida il programma Quarto Grado a non trattare più il caso di mia figlia, né a citare il mio nome o quello di mia figlia – si legge sulla pagina Facebook di Piera Maggio – a causa delle continue, reiterate frasi offensive nei miei confronti affermate con veemenza inopportuna, senza contegno, da parte di Carmelo Abbate e senza nessuna presa di distanza da parte di Nuzzi, dimostrando al contrario, un plateale atteggiamento di parte e non certamente garantista. Ci si riserva di querelare il programma e gli autori che consentono questo scempio delle vittime di un reato».

Piera Maggio ha diffidato Quarto Grado: «Non trattate più il caso Denise»

Il tutto è partito da una dichiarazione del giornalista – ospite fisso di Quarto Grado – Carmelo Abbate che nel corso della trasmissione andata in onda venerdì scorso aveva parlato di Anna Corona, ex moglie del padre biologico di Denise Pipitone, come di una donna già giudicata innocente (in passato) dalla giustizia italiana. E non solo. E Piera Maggio, prima di annunciare la diffida, aveva pubblicato lo screenshot di un messaggio inviato a Gianluigi Nuzzi.

«Signor Nuzzi, ma a lei le pare onesto il comportamento schifoso usato nei miei confronti dal suo collega Abbate, nei miei confronti? E lei che lo fa parlare con tutta tranquillità. Ma come vi sentite a far denigrare una madre a cui le è stata rapita una bambina, cercando di giustificare la violenza. Ma cosa ne sapete di me, ma come vi permettete a giudicarmi e a farmi giudicare pubblicamente senza sapere. Ma secondo il suo parere di padre e di genitore, se questo venisse fatto ad una persona a lei cara, lei lo accetterebbe? Tutto questo è di uno squallore vergognoso. Non sapete nulla realmente della mia vita e mi fate passare per una donna frivola leggera e senza sentimenti. Vergogna no?».

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