Quel giorno in cui Pd e renziani hanno preferito attaccarsi tra loro piuttosto che prendersela con la piazza di Salvini

Eppure ci sono tante cose che il tandem Pd-renziani avrebbe potuto dire, perché la piazza di San Giovanni – quella riempita da Matteo Salvini e dagli sparring partner del centro-destra a trazione estrema, con il supporto di Casapound – di spunti ne aveva forniti a bizzeffe. Si pensi a Luca Zaia che dice che ai poliziotti andrebbero restituiti i manganelli (manganelli che, in verità, non sono mai stati tolti e che, a quanto risulta, vengono utilizzati abitualmente nelle manifestazioni). Si pensi ai militanti che, come al solito, hanno insultato Gad Lerner (e con lui tutti i giornalisti che in quel momento rappresentava). Si pensi, appunto, alla presenza degli estremisti di destra (i fascisti del terzo millennio) di Casapound che, pur senza saluti romani e braccia tese, hanno fatto sentire la propria voce.

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Pd-Renziani litigano, la piazza di Salvini cresce

Invece, no. Hanno deciso che, nel giorno della sovraesposizione mediatica del centro-destra unito, l’idea migliore sarebbe stata quella di beccarsi tra loro. Di accusarsi a vicenda di far traballare il governo Conte-2. Di definirsi con epiteti che solitamente vengono rivolti ad avversari di lungo corso e non a chi, fino a ieri, condivideva lo stesso congresso.

La politica del particolare. Matteo Renzi che osserva dal palco della Leopolda 10 i suoi ministri e i suoi deputati prendersela con il Pd. Maria Elena Boschi che si scaglia contro «gli avversari». Su Twitter e sugli altri social network, i dem si risentono e contrattaccano. In questo schema confusionario, con quelli che stanno al governo che smentiscono, in manifestazioni pubbliche, quello su cui invece avevano votato in privato (si pensi alle misure per la manovra economica), il caos regna sovrano.

Pd-Renziani, almeno guardate i sondaggi che tanto vi piacciono

E in questo chiaroscuro – come direbbe il padre della moderna sinistra italiana sempre più distante da questi suoi pronipoti egoisti e cinici – nascono i mostri. Inutile parlare di valori, quando oggi contano solo i sondaggi. E allora, almeno, leggeteli: il partitino di Renzi galleggia tra il 4 e il 5%, il Pd è sceso di nuovo sotto al 20%. L’unico che in questa settimana è cresciuto è Salvini. L’insolazione del Papeete è passata e questi litigi sono per lui più salutari di un doposole.

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