Anche nel campo della Patience Experience può essere adottata l’intelligenza artificiale

Le aziende sanitarie stanno investendo in tecniche di AI per migliorare la Customer care e rendere il rapporto con il paziente più empatico, come spiega Userbot

10/04/2022 di Martina Maria Mancassola

Le tecniche di AI sono diventate fondamentali in ogni ambito della nostra vita. Qualche giorno fa, infatti, abbiamo raccontato di come i robot sono in grado di aiutare i bambini con disabilità e non solo. Ma – come ha riportato Userbot sul suo blog – l’intelligenza artificiale si sviluppa anche in ambito sanitario, aiutando a creare un legame di fiducia ed empatia tra medico e paziente, offrendo a quest’ultimo un servizio più rapido, minori questioni burocratiche e, nel complesso, un’esperienza sanitaria meno dispendiosa a livello di tempo ed energie. Nasce quindi la Patient Experience con l’AI: sempre più aziende sanitarie investono in strumenti di AI perché sanno bene che i pazienti soddisfatti sono più propensi a tornare dai medici che li hanno curati con attenzione, oltre a consigliare questi ultimi ad amici e parenti. Così, i pazienti soddisfatti diventano «brand advocate».

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Patient Experience tramite AI per mettere il paziente al centro del percorso di cura

Le tecniche di AI sono utilissime per diminuire i costi amministrativi, creare empatia, fiducia e un legame autentico tra medico e paziente. In particolare, l’innovazione e l’intelligenza artificiale riescono ad ottimizzare il lavoro del personale sanitario e amministrativo migliorando la Customer Care (cosiddetta cura del paziente). Medici, infermieri, operatori sanitari e amministratori, sono parte di un servizio clienti attivo 24 ore su 24, che deve garantire al paziente un’esperienza positiva che non comprende solo la cura che gli viene garantita. In qualsiasi azienda la cura del paziente è fondamentale, solo che molto spesso errori tecnici e mancanza del personale, portano a grandi disservizi. Ecco perché la Customer Care è così importante per le aziende sanitarie, poiché prestare attenzione alle richieste e alle aspettative dei pazienti significa creare una migliore Patient Experience e sviluppare relazioni a lungo termine con gli stessi.

L’AI conversazionale nel settore Healthcare ha avuto una rapida diffusione durante l’emergenza pandemica da Covid19, che ha obbligato molti medici e pazienti a cambiare comportamento: dall’utilizzo della telemedicina, ai chatbot per effettuare richieste di prenotazione o amministrative e, ancora, all’utilizzo di nuove piattaforme per le prenotazioni, tutti siamo stati costretti a cambiare abitudini. Nel settore sanitario-ospedaliero si è registrata un’accelerazione digitale molto pregnante, soprattutto alla luce dell’introduzione dell’Intelligenza Artificiale. In particolare, si parla di un’intelligenza artificiale conversazionale che è in grado di liberare risorse economiche ed umane per investirle dove c’è più richiesta. Migliorare la Patient Experience, allora, diventa fondamentale per offrire ai pazienti servizi più rapidi, come la possibilità di prenotare, rinviare o annullare visite tramite chat (anche vocali) o «umani digitali», o di richiedere, ottenere e inviare cartelle cliniche, referti e fatture più velocemente grazie a tecnologie di AI «voice». L’AI permette, dunque, di mettere al centro del sistema sanitario il paziente e le sue esigenze. Secondo le statistiche, infatti, il 65% dei pazienti preferisce un accesso semplificato alle prestazioni mediche e una diagnosi più veloce e l’83% degli stessi ha dichiarato che continuerà ad utilizzare la telemedicina nel 2022 perché più soddisfatto della disponibilità dei medici. Grazie alle tecniche di AI, poi, il 90% delle istanze amministrative possono essere risolte in automatico senza alcun intervento umano. 

Un miglioramento della Patient Experience, dunque, porterebbe anche ad ottimizzare il lavoro del personale sanitario, amministrativo e di tutte le risorse a disposizione. Con l’AI, infatti, molti pazienti sarebbero in grado di risolvere i loro problemi salutari da remoto, senza appesantire il personale medico e lasciando quest’ultimo, così, libero di occuparsi di coloro che hanno reale necessità di cure personali. Se si pensa, poi, ai tagli che la sanità subisce dal sistema politico, l’Intelligenza Artificiale pare essere un ottimo strumento per ridurre i costi e rendere più efficaci le richieste e liberare risorse umane ed economiche.

Come Userbot supporta il Customer Service nel settore delle cure mediche

Userbot, con la sua AI conversazionale, opera proficuamente in questo campo poiché semplifica il lavoro del personale sanitario e amministrativo automatizzando i loro compiti ripetitivi, così permettendo di impiegare il personale solo in determinati casi cioè in quelli particolari o di emergenza e fornendo una rapida assistenza su tutto il territorio. Con la funzionalità Userbot, infatti, i dipendenti sanitari avrebbero tutto sotto controllo grazie ad un’unica piattaforma e potrebbero gestire ogni conversazione e richiesta sanitario-amministrative semplicemente ed in modo intuitivo. La startup non offre solo «customer care» ma qualità di servizi e prestazioni. Si pensi ai disguidi e alle perdite di tempo legate a errate registrazioni o dati incompleti dei pazienti o, ancora, difficoltà di accesso a questi ultimi da parte del personale sanitario che, ovviamente, influiscono negativamente sulla qualità dell’assistenza offerta. Userbot è in grado di rispondere in modo automatizzato e rapido a qualsiasi richiesta 24 ore su 24, di estrarre dati e insights per capire le richieste e le caratteristiche dei pazienti, nonché di porre in essere azioni proattive nei confronti dei pazienti (per esempio, inviando loro promemoria, notifiche e informazioni periodiche su attività e news sanitarie).

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