Paragone ammette: «Lasciare il giornalismo per la politica è stata una mezza caz*ata»
28/11/2019 di Enzo Boldi
Il giornalismo è il primo amore che non si scorda mai. E Gianluigi Paragone ha confessato di essersi preso una pausa di riflessione politica dal suo mestiere, ma che – prima o poi – tornerà a svolgere come in passato. Ora è un senatore della Repubblica italiana eletto con il Movimento 5 Stelle, nonostante i dissidi divenuti sempre più evidenti dopo la scelta pentastellata di avviare un nuovo governo insieme alla sinistra – e al tanto odiato Pd – dopo il fallimento del matrimonio con la Lega di Salvini. Ma il suo passaggio dalla penna alla politica non è stato indolore.
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Partecipando alla trasmissione radiofonica Un Giorno da Pecora – condotta da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro ogni giorno su Rai Radio1 -, Gianluigi Paragone ha confessato: «Se ho fatto una cazzata a lasciare il giornalismo per la politica? Diciamo un mezza cazzata». Nessun passo indietro, però. Lo stesso senatore pentastellato ha spiegato, infatti, di aver rifiutato alcune proposte di reportage e inchieste televisive (non in Rai, ma da alcune televisioni locali) perché, per il momento, vuole portare avanti la sua carriera politica.
Paragone e la «mezza cazzata» di aver lasciato il giornalismo per la politica
Una vita in Parlamento che, però, non sembra essere più nella maggioranza. Lui, infatti, ha scelto di non votare la fiducia al Senato al governo Conte-2. Quindi ha ammesso di essere «tecnicamente all’opposizione». E dall’altro lato della barricata c’è Matteo Salvini che, seguendo una rotta teorica, potrebbe essere il porto di approdo per Paragone. Ma il parlamentare spiega di esser d’accordo con la Lega per quanto concerne le critiche all’Unione Europea, ma di non potersi mai candidare con il Carroccio.
(foto di copertina: frame da diretta video Un Giorno da Pecora, Rai Radio1)