Perché la manifestazione di Pappalardo non ha nulla a che fare con gli «assembramenti» per Silvia Romano

Si sta diffondendo a macchia d’olio, con il solito schema della ripetizione che tanto piace ai populisti, un paragone Antonio Pappalardo-Silvia Romano per dare addosso o giustificare gli assembramenti che si sono verificati a Milano negli ultimi giorni. Secondo i difensori della protesta dei gilet arancioni (sui social network sono tanti quelli che stanno cavalcando l’onda di quanto accaduto il 30 maggio a Milano), infatti, non si possono criticare gli assembramenti di piazza Duomo se poi si giustificano quelli che ci sarebbero stati per accogliere Silvia Romano al suo rientro a casa, nel quartiere del Casoretto.

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Pappalardo-Silvia Romano, il paragone sui social che non ha senso

Per intenderci, il tenore dei post è questo:

Si sta cercando di mettere sullo stesso piano una manifestazione organizzata senza alcun rispetto delle norme di distanziamento sociale, dell’utilizzo delle mascherine, del numero contenuto di partecipanti con un assembramento causato da alcune decine di giornalisti (che sono pagati anche, purtroppo, per fare questo e mettere a rischio la propria vita pur di dare informazioni) che, tra le altre cose, non hanno mai incitato la popolazione ad andare contro le direttive dell’esecutivo sulle misure di contenimento dell’emergenza.

Qualcuno dirà anche che ci sono state delle manifestazioni per il 25 aprile, in pieno lockdown (si è trattato di un paio di episodi isolati, con partecipazione ridotta a Roma), o che ci sono state altre manifestazioni, sempre nella Capitale e negli ultimi giorni, di gruppi vicini alla sinistra per dar voce, ad esempio, agli autonomi del mondo dello spettacolo in crisi in questo periodo di emergenza post coronavirus.

Pappalardo-Silvia Romano, gli altri casi sollevati sui social

Per quanto riguarda il primo caso, l’episodio è stato circoscritto ed è stato trattato allo stesso modo dalle autorità competenti. Nel secondo caso è opportuno sottolineare che le manifestazioni statiche sono consentite, nel rispetto delle regole sul distanziamento sociale. Quella del generale Pappalardo non ha risposto a questi canoni e, per questo motivo, sarà oggetto di indagine dopo la denuncia del sindaco di Milano Giuseppe Sala. Paragonare quest’ultimo evento, in cui centinaia di persone consapevolmente si sono riversate in piazza, in barba a tutti gli eventuali rischi per la salute pubblica, a qualche minuto di assembramento causato da giornalisti in servizio non è un’operazione onesta intellettualmente.

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