Papapix è la prima realtà editoriale a sbarcare nel mondo degli NFT

Svelato il mistero della foto di Mario Moretti con Aldo Moro che è circolata in questi giorni su Instagram

22/04/2021 di Gianmichele Laino

Per ora c’erano state soltanto delle avvisaglie “da collezione”, come quella del New York Times che ha venduto il suo primo articolo in formato NFT. Adesso, la tecnologia sbarca in maniera organica nel mondo dell’editoria, proprio grazie a un progetto italiano. La piattaforma Papapix – che unisce giornalisti, fotografi e videomaker – ideata da Alan Fiordelmondo è il primo progetto editoriale al mondo a utilizzare la tecnologia degli NFT per i propri prodotti.

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Papapix sugli NFT, la novità del panorama editoriale

Vi avevamo già parlato del progetto Papapix: permetterà a giornalisti, videomaker e fotoreporter di pubblicare i propri lavori su una piattaforma condivisa, che distribuirà i ricavi derivanti dagli abbonamenti sulla base delle visualizzazioni che ciascuno riesce a totalizzare con i suoi prodotti. Ma Papapix ha fatto anche un passaggio in più, offrendo un ulteriore servizio ai propri contributors. Sulla vetrina di Opensea.io, infatti, ha una propria galleria, all’interno del quale pubblicare gli NFT.

Per i più distratti, facciamo una breve sintesi su cosa siano gli NFT. Si tratta dei Not Fungible Token, veri e propri “certificati digitali” che, attraverso la tecnologia blockchain (in quanto tale, immodificabile e immune da picconate esterne), attribuiscono la patente di autenticità e di originalità a un manufatto digitale. Per intenderci: una stessa foto può essere pubblicata su più siti; ma i siti pubblicheranno solo una copia. L’NFT di quella foto, invece, certifica la sua originalità e la collega direttamente all’autore. Non è un caso se, grazie a questa tecnologia, Morgan ha recentemente venduto una sua canzone originale (al prezzo di 18mila euro) o la SIAE sta pensando di rivoluzionare i propri metodi di attribuzione dei diritti d’autore.

È proprio quello che Alan Fiordelmondo sta cercando di fare con Papapix: «Qualche giorno fa ho lanciato una foto, su Instagram, di Mario Moretti insieme a un “finto” Aldo Moro. La foto a Moretti è originale, stava davvero passeggiando in strada. Ho voluto però sostituire il volto della persona che camminava accanto a lui con quello di Aldo Moro, lanciando un messaggio artistico: l’ex presidente del Consiglio vive nelle coscienze di tutti, la sua memoria viene celebrata ogni anno. Nella coscienza collettiva, dunque, passeggia accanto al suo carnefice, che invece è davvero vivo e può ancora circolare liberamente». Per la cronaca, la fotografia artistica è stata messa in vendita per 10 Ethereum (la criptovaluta che viene maggiormente utilizzata per gli NFT) e ha un valore di oltre 24mila dollari. 

L’auspicio di Alan Fiordelmondo sugli NFT

«Come Papapix offriamo questa possibilità a fotografi, videmakers e giornalisti: facciamo comunità anche in questo, diamo loro la chance di mettersi in mostra e di avere una possibilità di guadagno ulteriore. L’unione in questo caso fa la forza: è molto più difficile affermarsi singolarmente nel mercato degli NFT, mentre il discorso è diverso se ci si presenta come una comunità che sta avendo una certa visibilità nel mondo dell’editoria. Abbiamo deciso di puntare su questi NFT e crederci molto perché il mondo pullula di investitori e – a dispetto di quanto possa pensare l’opinione pubblica – anche in Italia ci sono tantissimi collezionisti pronti ad acquistare opere prime digitali e certificate».

Sulla galleria di Papapix compaiono le foto artistiche – ce n’è anche una di Berlusconi, con la faccia contrita e con punti luminosi che rappresentano le sue idee, che si staglia su una strada in salita e piena di curve che rappresenta la sua carriera -, ma anche quelle che fotografano semplicemente un momento significativo, come il bacio di Cara Delavigne con la sua ex compagna o Chiara Ferragni a spasso con il suo cane.

«Mi auguro – sorride Fiordelmondo – che il presidente Berlusconi possa acquistare questa sua foto. Ma mi auguro, in maniera concreta, che i giornalisti, i fotoreporter e i videomaker possano comprendere il vero valore artistico delle proprie opere e che questa possibilità in più offerta da Papapix attraverso gli NFT li aiuti in questa consapevolezza del loro lavoro».

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