Arresti domiciliari per il prefetto di Cosenza

02/01/2020 di Enzo Boldi

Il Gip ha accolto la richiesta della Procura e nel primo pomeriggio di giovedì 2 gennaio è stata notificata la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Paola Galeone, prefetto di Cosenza. La donna è accusata di concussione per aver chiesto 700 euro a un’imprenditrice. Il procuratore Mario Spagnuolo aveva avanzato la richiesta per il reato di ‘induzione indebita a dare o promettere utilità’, meglio noto come concussione.

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In attesa del rinvio a giudizio, a Paola Galeone viene contestata la richiesta di una fattura da 1200 euro fatta a un’imprenditrice locale. Parte di quei soldi, 700 euro secondo l’accusa, sarebbero finiti nelle tasche del prefetto di Cosenza, mentre i restanti sarebbero andati sul conto della stessa imprenditrice. Ma a far sventare questo piano di concussione è stata proprio quest’ultima che ha denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine.

Paola Galeone agli arresti domiciliari

E da lì l’imprenditrice ha seguito le direttive della squadra mobile di Cosenza, organizzando l’incontro con Paola Galeone in un bar del centro città. All’appuntamento si è presentata indossando un microfono nascosto per registrare la loro conversazione e con i finti soldi (fotocopiati) all’interno di una busta. Il tutto è stato anche ripreso dalle telecamere di sorveglianza installate sul posto. Insomma, una vera e propria scena da film.

Il piano e la trappola degli investigatori

All’uscita del bar, il prefetto di Cosenza si è trovata di fronte gli investigatori che avevano organizzato questo piano per cogliere Paola Galeone in flagranza di reato. Una volta fermata, hanno trovato la busta con i soldi falsi appena consegnati. La prova maestra per avviare contro di lei l’indagine per concussione. Ora per lei sono scattati gli arresti domiciliari nella sua casa di Taranto, in attesa di processo.

(foto di copertina: esterno della Prefettura di Cosenza – da Google Maps)

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