Pandemia colposa? Come Salvini e Meloni avrebbero voluto gestire l’emergenza Covid (in due video)

I leader dei due principali partiti di Centrodestra all'attacco del governo, ma due filmati social mostrano come avrebbero voluto gestire loro le prime fasi

14/08/2020 di Enzo Boldi

La politica del ‘senno di poi’ dovrebbe vivere maggiormente nel ‘qui e ora’. Eppure Salvini e Meloni, dopo la notizia dell’inchiesta aperta nei confronti di Giuseppe Conte e di sei ministri (Lamorgese, Speranza, Di Maio, Bonafede, Gualtieri e Guerini) con l’accusa di pandemia colposa – e altri reati connessi alla gestione dell’emergenza Covid -, hanno chiesto rispettivamente l’arresto e le dimissioni. Ma i due protagonisti di questa sollevazione social-popolare, come avrebbero gestito l’emergenza? La risposta è in due video pubblicati sui social alla fine di febbraio.

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Partiamo, seguendo il valore dei sondaggi, da quel video-cult di Matteo Salvini che – prima di una serie di capriole, tuffi carpiati e ritornati – chiedeva di riaprire tutto: discoteche, ristoranti, negozi e tutte le altre attività commerciali. Il tutto nelle prime fasi dell’epidemia italiana, con i numeri che iniziavano inesorabilmente a crescere.

Tutte le attività, ma proprio tutte. Libera circolazione, libertà di lavoro e libertà anche di andare a correre. Era il 27 febbraio e Salvini attaccava il governo per aver deciso l’interruzione di molti aspetti della nostra quotidianità. Quel famoso ‘riaprire tutto’, arrivato a cinque giorni dalla richiesta di chiudere tutti i confini, rimarrà alla storia come uno degli aspetti più grotteschi di propaganda politica durante un’emergenza sanitaria.

Pandemia colposa, la gestione di Salvini e Meloni in due video

Ma nel centrodestra c’è stato anche un altro personaggio che si è distinto per aver lanciato messaggi simili a quelli descritti dal leader della Lega il 27 febbraio. Due giorni dopo quel famoso filmato di Salvini, infatti, Giorgia Meloni si presentò davanti alle telecamere e, con un inglese invidiabile, invitò i turisti di tutto il mondo a venire nel nostro Paese, mostrando immagini di un’emergenza sanitaria assente, baciata dalla luce del sole romano.

Turisti, come here

Un invito a non dar retta alle narrazioni esterne (e interne) su quanto stava accadendo in Italia dopo le notizie dei primi contagi (dal caso della coppia cinese ricoverata allo Spallanzani di Roma) ai primi risultati dei tamponi (con moltissimi ricoveri in terapia intensiva) a Codogno e Vo’ Euganeo, sottolineando come le misure di isolamento prese dal nostro Paese – parla di ‘rigido protocollo’ lei stessa – garantiscano a tutti i turisti una permanenza in Italia al sicuro. Insomma, posizioni ben diverse dalla richieste di arresto e dimissioni dopo l’inchiesta per pandemia colposa.

(foto di copertina: da Facebook)

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