La scelta di non sponsorizzare alcun contenuto su Facebook: cosa ha fatto Pace, Terra e Dignità

Il partito di Michele Santoro non ha previsto una campagna advertising politica sui social network, puntando tutto sulla propria community

03/06/2024 di Gianmichele Laino

Ci sono delle scelte che, a volte, possono rappresentare dei veri e propri manifesti programmatici. Come, ad esempio, quella di rinunciare alle sponsorizzazioni dei contenuti politici via social network. L’analisi realizzata da Giornalettismo grazie al lavoro del team di Elikona ha evidenziato che, in Italia, ci sono state diverse strategie che non hanno previsto la sponsorizzazione sulla pagina, ma soltanto una di queste ha assunto i caratteri dell’integralismo. Michele Santoro, che si candida in tutte le circoscrizioni con la lista Pace, Terra e Dignità, ha deciso – infatti – di non spendere nemmeno un euro in sponsorizzazioni su Facebook. Lungi dall’essere considerato uno svantaggio – visti i risultati in termini di engagement che hanno ottenuto le altre forze politiche dove, a fronte di una grande spesa, la resa è stata spesso insoddisfacente -, ci sembra di poter dire che la strategia ha avuto alcuni esiti da evidenziare.

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Michele Santoro non ha fatto adv sponsorizzate su Facebook

Sicuramente, sul lungo periodo, nel mese di maggio – che ha rappresentato il campione della nostra analisi – la pagina ha acquisito un numero di circa 400 followers. Lega e Matteo Salvini e M5S e Giuseppe Conte, ad esempio, pur avendo speso una cifra significativa sui social network per le loro sponsorizzazioni hanno addirittura perso followers sulle rispettive pagine. Tuttavia, è innegabile che una spesa di migliaia di euro ha portato a raggiungere una reach europea significativa, che – tuttavia – non ha mai potuto competere in alcun modo con l’engagement organico delle pagine dei partiti.

Michele Santoro – che ha una pagina Facebook da quasi un milione di followers – ha scelto di puntare proprio su questa strategia, puntando più sulla qualità del singolo contenuto che sulla quantità di contenuti pubblicati sulla pagina (gli altri partiti hanno pubblicato anche cinque, sei post al giorno, facendo leva sulla somma delle reactions, dei commenti e delle condivisioni per aumentare il loro engagement). Nell’ultimo periodo, l’engagement della pagina di Michele Santoro (non è presente, invece, una pagina Facebook nazionale di Pace, Terra e Dignità) è stato di 354.955 tra reactions, commenti e condivisioni: la strategia è stata impostata per la maggior parte su contenuti video (uno di questi ha superato le 65mila visualizzazioni, dato che rientrerebbe nella top ten delle pagine di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia). Per avere un termine di paragone, tuttavia, la grande quantità e frequenza di pubblicazione del ticket Fratelli d’Italia + Giorgia Meloni (che, tuttavia, possono contare su due pagine molto attive) ha portato il loro engagement a superare i 15 milioni.

Probabilmente, poteva essere fatto di più a livello di organico, proprio grazie alla fanbase di partenza della pagina Facebook. Tuttavia, l’intuizione è stata quella di non investire in sponsorizzazioni Facebook che, come vedremo in altri punti dei nostri monografici, spesso sono molto meno performanti rispetto alla reach minima che il social network stesso garantisce al momento dell’impostazione della campagna.

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