Ricostruito l’orecchio a un bambino grazie alla stampa 3D: è la prima volta in Italia

22/10/2019 di Redazione

Per la prima volta in Italia è stato ricostruito un orecchio a un bambino grazie alla stampa in 3D. È accaduto all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Il paziente, di 13 anni, è affetto da microtia, malformazione congenita rara che colpisce 5 bambini su 10.000, nel suo caso bilaterale, e porta a un’assenza di sviluppo dell’orecchio esterno, il padiglione auricolare. Il chirurgo plastico, partendo da cartilagini costali dello stesso bimbo, ha dato a esse la forma di orecchio grazie ai modelli stampati in 3D.

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La ricostruzione dell’intervento

Chirurghi e ingegneri hanno condotto l’intervento in sala operatoria. Per prima cosa è stata acquisita mediante Tac la forma esatta delle cartilagini del bambino con le quali ricostruire l’orecchio. A quel punto, grazie a un software di ultima generazione, è stata stampata in 3D una copia delle cartilagini: da questo modello tridimensionale si è potuta vedere al millimetro la porzione di cartilagini da prelevare. Per definire poi con la massima precisione possibile che forma avrebbe avuto un orecchio naturale del bambino, è stato preso a modello un orecchio della mamma del piccolo. Grazie a scansioni 3D, il team ne ha riprodotto il modello tridimensionale. L’orecchio è stato stampato in tutte le sue parti e, una volta in sala, è stato fondamentale per plasmare le cartilagini ottenendo un orecchio esteticamente uguale a quello vero. Grazie alla tecnologia utilizzata – prima di arrivare in sala operatoria, grazie alle stampe 3D dell’orecchio e delle cartilagini – l’intero intervento è stato simulato più volte dal team dell’ospedale pediatrico fiorentino. Questo, spiega lo staff del Meyer, ha consentito di affinare la tecnica arrivando a un risultato di grande precisione, riducendo anche i tempi di esecuzione (6 ore) e la relativa anestesia. Il bambino, tra qualche mese, verrà sottoposto a un secondo intervento per ricostruire con la stessa tecnica anche il secondo orecchio.

Il capo chirurgo: «Fondamentale per il bambino il recupero estetico»

«Per un bambino con una malformazione che era così evidente, il recupero estetico acquista una grande valenza psicologica e sociale», ha commentato il capo dell’equipe chirurgica Flavio Facchini, specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva. «Lui non aveva problemi di udito, ma la malformazione gli creava grande disagio». Il dottore poi ha parlato dei vantaggi di un intervento di questo tipo: «Rispetto a quelli eseguiti con la precedente tecnica 2D, l’estrema precisione di questo tipo di interventi ha consentito di ridurre al minimo le cartilagini prelevate dalle coste del bambino. Quando siamo arrivati a prelevare le cartilagini sapevamo già i frammenti da utilizzare, perché il modello che avevamo stampato le riproduceva con fedeltà assoluta».

[CREDIT PHOTO: AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA MEYER]

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