Open Arms sul mancato voto al processo a Salvini: «Segnale preoccupante che non ci aspettavamo»
26/05/2020 di Ilaria Roncone

Come ormai chiaro, la giunta autorizzazione ed elezioni al Senato ha votato no al procedimento contro Matteo Salvini per il caso Open Arms. La situazione è precipitata dal momento in cui è venuta a mancare la partecipazione di Italia Viva; il partito ha dichiarato per bocca del capogruppo Bonifazi che «non c’è stata a nostro parere un’istruttoria seria, così come avevamo richiesto sia in questo caso che nella precedente vicenda Gregoretti : era necessario ricevere indicazioni sui rischi reali di terrorismo e sullo stato di salute riguardo alle imbarcazioni bloccate in mare dall’ex ministro dell’Interno, che non sono arrivate». Le indicazioni arrivano nel comunicato di Open Arms, che ha palesato tutto il suo stupore per quanto accaduto, considerato che lo scorso agosto 2019 Matteo Salvini ha lasciato a bordo dell’imbarcazione 163 persone non autorizzando lo sbarco nel porto sicuro. Il verdetto rimane comunque ribaltabile dall’aula del Senato al momento della votazione collegiale.
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Le «indicazioni sullo stato di salute» c’erano e vengono ribadite da Open Arms
Voto Giunta Senato un segnale preoccupante che non ci aspettavamo, oggi più che mai è necessario ribadire che esistono diritti inalienabili che non possono essere messi in discussione, primo fra tutti quello alla vita.
Il nostro comunicato 👇 pic.twitter.com/wJnBjMohA0— Open Arms IT (@openarms_it) May 26, 2020
Nel tweet si legge come il voto sia «un segnale preoccupante che non ci aspettavamo, oggi più che mai è necessario ribadire che esistono diritti inalienabili». Le precarie condizioni fisiche e mentali per le decine di persone rimaste bloccate su Open Arms c’erano, come ribadito nel comunicato stampa, che sottolinea anche come il 14 agosto scorso Open Arms avesse ottenuto la sospensione del divieto di ingresso in acque territoriali, fatto sbarcare 28 ragazzi minorenni e effettuato 41 evacuazione mediche.
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Nel comunicato stampa si legge come il Procuratore che dispose lo sbarco immediato avesse riferito di «una situazione di grande disagio fisico e psichico, di profonda prostrazione psicologica, e di altissima tensione emozionale che avrebbe potuto provocare reazioni difficilmente controllabili, delle quali per altro, il tentativo di raggiungere a nuoto l’isola,costituivano solo un preludio». Le parole e le testimonianze riportate nel comunicato stampa fanno emergere come Matteo Salvini abbia agito non rispettando i più basilari «diritti inalienabili che non possono essere messi in discussione, primo fra tutti quello alla vita».
(Immagine copertina: frame di un video sul profilo Twitter Open Arms IT)