Sono tutti negativi i tamponi sui 180 migranti della Ocean Viking

Porto Empedocle, mattina del 7 luglio. Arriva l’esito dei tamponi sulla Ocean Viking, la nave della ong che ha salvato 180 persone nel Mediterraneo. Nessun positivo al coronavirus, tutte le persone che sono state trasportate in Italia stanno bene e non hanno sintomi del Covid-19. Il tampone ha certificato la loro negatività. Una questione, quella relativa alla Ocean Viking, che aveva tenuto sotto scacco il governo, timoroso del fatto che potessero esserci focolai a bordo della nave della ong. Qualche giorno fa, erano stati ritrovati 28 migranti positivi tra quelli salvati dalla Sea Watch, innescando polemiche politiche sull’opportunità dei salvataggi delle ong in mare. 

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Migranti Ocean Viking sono tutti negativi al tampone

Ora, i migranti della Ocean Viking trascorreranno un periodo di quarantena sulla nave Moby Zazà, che è stata adibita proprio allo scopo di garantire uno spazio dove accogliere le persone salvate in mare per evitare possibili contagi da coronavirus una volta sbarcati definitivamente. Una situazione che le autorità italiane stanno controllando e che è mirata a garantire gli standard di sicurezza per il Paese.

Ocean Viking, non si fermano le polemiche dei sindaci

Ida Carmina, la sindaca M5S di Porto Empedocle, prima ancora dell’esito dei tamponi, aveva fatto sapere che l’attuale situazione è insostenibile per i territori che si trovano sulle coste siciliane: «Non possiamo essere lasciati da soli – ha detto – a gestire gli sbarchi dall’Africa, quando siamo ancora nel pieno di una pandemia». Reazioni che non sono state le uniche in contrasto con la decisione di far sbarcare i migranti e che hanno portato, oggi, il quotidiano Libero a invocare il ritorno di Matteo Salvini per «salvarci dai migranti».

Ma da dove arrivano i 180 migranti della Ocean Viking, nave della ong Sos Mediterranée? Per la maggior parte, sono persone che provengono dalle aree del Bangladesh o del Pakistan, mentre un altro gruppo nutrito di migranti proviene direttamente dall’Africa Settentrionale. In entrambi i casi, le persone hanno trascorso del tempo in Libia prima di partire con un barcone dalle coste del Paese ed essere salvati nella zona compresa tra Malta e la Sicilia dalla nave della ong.

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