L’aiuto del governo ai ristoratori: non si pagherà la tassa di occupazione del suolo pubblico
05/05/2020 di Gianmichele Laino
Il governo sta per annunciare il decreto maggio, quello che studierà ulteriori misure per la gestione dell’emergenza economica legata al coronavirus. Il ministro Roberto Gualtieri ha annunciato alcuni provvedimenti di cui beneficeranno soprattutto le imprese che stanno avendo maggiori difficoltà in questo periodo, tra cui bar e ristoranti. Ovviamente, si parte dallo stop agli affitti e all’equiparazione delle bollette a quelle dei consumi privati, ma si prendono in considerazione anche misure più specifiche come lo stop alla tassa sull’occupazione suolo pubblico.
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Occupazione suolo pubblico, la proposta del governo per i bar e i ristoranti
Quest’ultimo aspetto, in modo particolare, rappresenta una novità essenziale: viste le norme di distanziamento sociale alle quali dovremo tutti sottoporci per un lungo periodo di tempo, anche bar e ristoranti non potranno avere lo stesso numero di coperti su cui poter contare prima dell’inizio dell’epidemia di coronavirus in Italia. Tuttavia, una parziale compensazione dei posti a sedere potrebbe arrivare dalla possibilità di effettuare il servizio all’aperto, soprattutto a partire dal prossimo 1° giugno, data in cui dovrebbe esserci la riapertura al 100% delle attività del settore della ristorazione.
La Tosap non si pagherà proprio per consentire a questi esercizi commerciali di ridurre al massimo le perdite che comunque ci saranno. Queste ultime saranno compensate anche a un maggiore credito d’imposta per sostenere la più adatta organizzazione dei locali e del lavoro. Inoltre, potrebbe arrivare un contributo a fondo perduto maggiore per tutte le imprese, commisurato al valore delle perdite di quest’ultimo periodo di stop dell’attività commerciale.
Una soluzione tampone, senza dubbio, ma che inizia a porsi degli interrogativi concreti riguardanti la ripartenza del settore della ristorazione. Fino a questo momento, infatti, le scelte fatte dal governo erano improntate principalmente alla sicurezza dei consumatori e dei lavoratori del settore. Adesso, con iniziative come quella legata all’occupazione suolo pubblico si può iniziare a parlare effettivamente di una fase 2 anche nel mondo della ristorazione.