L’occupazione appena cominciata è già finita (Sergio Endrigo ci perdonerà)

Era il mio orgoglio, la tua allegria. Potrebbe concludere qualche elettore del Carroccio applicando la melodia di Canzone per te di Sergio Endrigo all’occupazione Lega, iniziata il 29 aprile nel pomeriggio, proseguita – con qualche piccola defezione – nella notte tra il 29 e il 30 e smantellata il 1° maggio perché, a quanto pare, ci sarebbero stati timidi segnali da parte del governo per le spiegazioni richieste dai deputati e dai senatori guidati da Matteo Salvini su come sarà gestita la fase 2 di questo coronavirus.

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Occupazione Lega sospesa ufficialmente

L’occupazione appena cominciata, insomma, è-già-fi-ni-taaa, come avrebbe cantato l’indimenticabile chansonnier. A quanto pare, la Lega avrebbe ravvisato da parte dell’esecutivo alcune rassicurazioni sul tema della scarcerazione dei boss mafiosi nel corso di questa emergenza sanitaria, sull’apertura sugli asili nido, e sulle scuse di Giuseppe Conte per i ritardi dei pagamenti. Rassicurazioni piuttosto scontate se si considera che l’informativa del presidente del Consiglio era stata calendarizzata da tempo per la giornata di ieri presso la Camera e il Senato.

Pertanto, ci si chiede a cosa possa essere servita questa occupazione delle aule se non a creare qualche grattacapo regolamentare ai lavoratori di Camera e Senato, con tutte le ovvie conseguenze sulle misure di distanziamento previste dai dpcm del presidente del Consiglio. Secondo Salvini, la sospensione della protesta è un atto di rispetto anche nei confronti degli stessi lavoratori della Camera e del Senato e potrà essere ripresa in qualsiasi momento ci dovesse essere necessità.

Constatata l’impossibilità di portare avanti l’occupazione, un nuovo sogno la sua mano prenderà. Non è ancora definito nella strategia del leader della Lega che sta cercando di imporsi nella maniera più disparata all’attenzione dell’opinione pubblica. Ma non si escludono colpi di scena nella prossima settimana, la numero uno della fase 2 iniziata dal 4 maggio. È stato tanto grande e ormai non sa morire. Per questo canto e canto te. 

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