Salvini dice che l’obbligo di mascherine a scuola (e di distanziamento) c’è solo in Italia. Ma non è così
25/06/2020 di Enzo Boldi
‘Ti conosco, mascherina’. L’ultimo tema del dibattito socio-politico sono le linee guida del Ministero dell’Istruzione per la riapertura delle scuole a settembre. Matteo Salvini si è più volte espresso su questo tema, con giudizi evitabili contro Lucia Azzolina (che attaccano la persona e non il merito della disputa). Oggi, poi, il leader della Lega – che sta facendo un sit in fuori dalla sede del Miur a Trastevere, ha detto che l’Italia è l’unico Paese in cui ci sarà l’obbligo mascherina a scuola. Ma non è così, ovviamente.
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Prima di analizzare cosa succede fuori dai nostri confini, leggiamo cosa ha detto Matteo Salvini: «Cosa faremmo noi? Copieremmo dall’Europa. Io mia figlia di 7 anni a scuola a settembre in un’aula buia, con la mascherina, non ce la mando. In tutta Europa i bambini stanno andando a scuola senza distanza, senza mascherina, con la maestra. Perché qui in Italia no? La scuola non è un carcere». E mentre il leader della Lega si trovava insieme ad altri rappresentanti di partito «nel ruolo di padre e non di senatore», la storia racconta ben altro.
Obbligo mascherina a scuola solo in Italia?
Per smentire la narrazione del segretario della Lega, che continua a raccontare una sua versione della realtà senza contraddittorio, andiamo a vedere cosa accade (e accadrà) in altri tre Paesi Europei. Partiamo dalla Germania dove nelle scorse settimane è iniziato una graduale ripresa delle lezioni frontali. Ma come? Classi divise, ingressi su turni, nessuna attività che implichi contatti fisici, corridoi con sensi unici e quel suggerimento per studenti e docenti: indossare la mascherina. Insomma, un’indicazione, ma non un obbligo. Ma le immagini che arrivano da Berlino e dintorni mostrano persone che hanno deciso di non rischiare, indossando la protezione.
I casi Spagna, Francia e Regno Unito
Spostiamoci vicino casa, andando a vedere cosa fanno i nostri vicini francesi. La riapertura, anche qui per tappe, è iniziata lo scorso 11 maggio. In quella prima fase c’erano ingressi su turni, obbligo di distanziamento in classe e obbligo mascherina a scuola. Adesso, dopo oltre un mese e mezzo, il protocollo è stato alleggerito, abolendo le distanze per i bambini alle materne e alle elementari, e con l’obbligo mascherina a scuola dalle medie in su. In Spagna, il Paese che ha avuto numeri di contagi molto simile all’Italia, gli studenti sono rientrati parzialmente a lezione dall’ultima settimana di maggio. Ma come? Innanzitutto su base volontaria (forse si tornerà a pieno regime a settembre), poi con controllo della temperatura, distanziamento in classe e mascherina da indossare all’ingresso degli istituti.
Diverso, molto più simile alla situazione nostrana, il caso del Regno Unito. Il protocollo per la ripresa delle lezioni a settembre ancora deve essere ufficializzato, ma le bozze parlano di: ingressi e uscite su corridoi separati e scaglionati, classi ridotte a 15 studenti, banchi a due metri di distanza l’uno dall’altro. Non si parla di mascherine ma, come detto, si parla ancora di una versione provvisoria. Insomma, non è vero che solo in Italia i bambini dovranno stare a scuola con la mascherina.
(foto di copertina: da profilo Instagram di Matteo Salvini)