Cosa c’è di positivo e cosa c’è di negativo nei dati sul coronavirus del 5 maggio

05/05/2020 di Redazione

I numeri coronavirus 5 maggio mostrano ancora una volta il rallentamento della curva del contagio. I dati forniti quotidianamente dalla Protezione Civile anche per oggi indicano un numero di nuovi contagiati pari a 1.075, 236 nuovi morti mentre il numero dei guariti sale a quota 85.231, con 2352 nuovi pazienti dichiarati negativi al nuovo test di controllo sul coronavirus.

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Numeri coronavirus 5 maggio, cosa c’è di positivo

Senz’altro si sottolinea che l’incremento percentuale dei nuovi contagi risulta in flessione rispetto alla giornata di ieri (l’incremento, oggi, è solo dello 0,5%). Il numero dei morti è leggermente superiore rispetto alle ultime 48 ore, ma non con un incremento percentuale così evidente e che si possa discostare dalle tendenze della curva dell’ultima settimana. Ancora una volta si è assistito a un calo degli attualmente positivi, con il valore dei numeri coronavirus 5 maggio che è pari a 98.467.

Numeri coronavirus 5 maggio, cosa c’è di negativo

Le regioni che hanno subito un incremento maggiore sul numero dei positivi nelle ultime 24 ore sono Basilicata (+2,6%), Lazio (+1,0%), Abruzzo (+0,8%) e Liguria (+0,7%). Il tasso di letalità del coronavirus resta comunque molto alto rispetto alla media europea e globale, con il valore del 13,8% raggiunto nella giornata di oggi.

Sicuramente, rispetto alle indicazioni negative che stiamo percependo nella giornata di oggi, rientrano i dati comunicati dall’Istat in merito alle morti nel periodo dell’anno che va da febbraio a marzo 2020. Rispetto alla media degli anni precedenti i decessi nel nostro Paese sono aumentati del 38,7%. Un’indicazione molto calzante rispetto agli effetti del coronavirus sulla popolazione italiana. Inoltre, uno studio dell’Imperial College ha sottolineato come un aumento degli spostamenti del 20% in più rispetto al periodo del lockdown, se non accompagnato da un numero di tamponi molto più alto e da un sistema di tracciamento del contagio, potrà portare nelle prossime due-tre settimane a un aumento delle morti per coronavirus addirittura superiore a questa prima fase dell’epidemia.

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