Numeri coronavirus 14 ottobre, cosa c’è di positivo e di negativo

Oggi è stata la giornata peggiore di sempre per contagi da coronavirus in Italia

14/10/2020 di Redazione

Doveva succedere, perché le tendenze portavano tutte in quella direzione. I numeri coronavirus 14 ottobre ci dicono che oggi è stata la giornata peggiore, per numero di contagi in 24 ore, che l’Italia abbia vissuto sin dall’inizio della pandemia. I nuovi contagi sono stati 7.332, mentre il numero di decessi nel Paese è stato di 43 Da quando è iniziato il coronavirus in Italia abbiamo avuto 372.799 casi totali e, complessivamente, 36.289 morti.

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Numeri coronavirus 14 ottobre, cosa c’è di negativo

Oggi conviene rimuovere completamente il paragrafo che, nella nostra rubrica quotidiana sul coronavirus in Italia, dedichiamo agli aspetti positivi che ci raccontano i dati. Mai dal 21 marzo (i dati si riferivano al giorno precedente) c’erano stati più di 6.557 casi in 24 ore in Italia. I dati, comunque, prendevano in considerazione un numero decisamente inferiore di tamponi giornalieri. Oggi, in ogni caso, questa barriera viene letteralmente polverizzata dalla situazione che si sta configurando in questi minuti.

Trainata dall’esplosione dei casi in Lombardia – oggi nella regione del Nord si sono registrati 1844 contagi in un solo giorno – l’Italia in cui il virus adesso si distribuisce in maniera comunque più omogenea sul territorio ha visto un fortissimo incremento dei casi, soprattutto in riferimento all’ultima rilevazione (ieri si era arrivati alla soglia dei 5900 contagi, presagio rispetto al trend a cui assistiamo oggi). Un incremento importante dei contagi si è avuto anche in Campania, dove siamo ormai prossimi a quei mille contagi al giorno che Vincenzo De Luca aveva indicato come soglia massima di sopportazione prima di dare il via a un nuovo lockdown. Anche in Lazio, oggi, si è registrata un incremento importante dei casi. In generale, comunque, le regioni con maggiore incremento sono state Campania (+4,13%), Umbria (+3,91%) Sicilia (+3,69%), Friuli Venezia Giulia (+3,24% ) e Puglia (+3,2%).

Meno forte, invece, la crescita dei contagi in Piemonte e in Emilia-Romagna che ha evitato il superamento di quota 8mila (dai primi dati circolati oggi, si temeva fortemente un dato di questa proporzione).

Fortunatamente, rispetto a quel 21 marzo il numero dei morti è di gran lunga inferiore (erano stati ben oltre 700 in quella data, oggi sono 43). Tuttavia, anche questa tendenza risulta in aumento rispetto agli ultimi mesi, diretta conseguenza dell’aumento dei contagi e dei ricoveri, sia in ospedale, sia nelle terapie intensive. L’unica sfumatura positiva di oggi riguarda i tamponi: siamo arrivati a effettuare – tra casi testati e tamponi di controllo – 152.196 test in più.

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