Le notizie false dalla Corea del Nord sono, per i media occidentali, «un ottimo modo per ottenere click»

Anche quando sono completamente false, le notizie dalla Corea del Nord diventano verosimili per i nostri media e ci vogliamo credere

18/01/2022 di Ilaria Roncone

La notizia su Kim Jong-un in coma? Falsa. Quella sulla Corea del Nord che ha messo al bando i cappotti di pelle? Mai confermata. Quando si tratta della Corea del Nord i media occidentali tendono a evidenziare l’estremo controllo esercitato e le assurdità che ne derivano, talvolta calcando troppo la mano. Molte delle storie che tendiamo a riportare, però, tendono ad essere gonfiate a dismisura o totalmente infondate. Recentemente molti giornali italiani hanno scritto titoli sul fatto che ci fosse un “divieto di ridere” di undici giorni in corso per celebrare il decennale della morte del padre di  suo padre Kim Jong-un, Kim Jong-il.

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Perché la Corea del Nord viene raccontata così dai media occidentali?

Perché quando si tratta di Corea del nord la narrazione occidentale diventa imprecisa e gonfiata e perché le storie che ne derivano sono così popolari? Tse Yin Lee di BBC Monitoring ha provato a fare il punto della situazione insieme a due esperti. Soomin Seo della Temple University ha sottolineato che quello che emerge è una sorta di semplificazione di quello che è il regime nordcoreano allo scopo di utilizzare queste storie per fare intrattenimento nei paesi occidentali. A questo scopo la verità viene, a volte, distorta in modo da creare viralità.

Jeongmin Kim di NK News sottolinea come, nel suo lavoro quotidiano di monitoraggio, abbia notato la grande perdita di peso del leader della Corea: «Devo però prestare attenzione ed essere cauta dicendolo perché rischio di dare adito a un’eccessiva interpretazione». La salute di Kim Jong-un è uno dei temi più chiacchierati poiché da questa dipende l’equilibrio del paese e, in generale, la sicurezza dell’Est Asia.

Tra le storie più assurde mai girate – ripresa dai media italiani nel 2014 – ce n’è una che non è mai stata verificata. Si tratta dello zio di Kim che sarebbe stato ucciso in una vera e propria esecuzione ordinata dal nipote e i suoi resti sarebbero stati dati in pasto ai cani. C’è poi la notizia dell’esecuzione della sua ex fidanzata, proveniente da una “fonte anonima”, data da tutti i giornali. La storia è stata smentita totalmente quando la donna è comparsa in un video in cui appariva in perfetta salute. «Ora è un ufficiale di massimo grado», conclude Jeongmin Kim.

Soomin Seo non esita a sottolineare come si tratti di un modo perfetto per ottenere facili click: «Penso che ciò che determini la popolarità delle storie sulla Corea del Nord in occidente sia il fatto che sembrino congelati nel tempo, non ci sono molti regimi rimasti oggi». Si tratta di una realtà che rifiuta globalizzazione e occidentalizzazione in ogni modo, sottolinea l’esperta.

La mancanza di fonti attendibili

Non si tratta però solo della voglia di ottenere click facili. Sulla Corea del Nord – così come tanti altri paesi in cui la situazione politica è simile sotto tanti punti di vista – è difficile ottenere informazioni affidabili da fonti cui sia facile dare credito. Manca l’accesso alla notizia e mancano le giuste fonti. Cosa succede a quel punto? Le notizie vengono costruite basandosi sulla parzialità di piccoli dettagli. Un fondo di verità c’è, in molti casi, ma bisogna capire – secondo le esperte – in quale direzione guardare. Quali sono le cose che realmente stanno accadendo e che è importante raccontare? «Bisogna prestare attenzione a qualsiasi segno di scarsità di cibo». C’è poi la questione del carbone, con l’Australia che non lo fornisce più alla Cina e la Corea del Nord che è entrata in gioco. Questo è un chiaro indicatore di come gli equilibri geopolitici dell’estremo oriente stiano cambiando.

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