Secondo Norton Labs più dell’80% dei siti web ruba i dati degli utenti
Lo rivela uno studio condotto su un milione di siti web, utilizzando la funzione di ricerca interna ai siti
11/09/2022 di Giordana Battisti
Norton Labs ha stimato che oltre l’80% dei siti web invii le ricerche degli utenti che li visitano a terze parti. Norton Labs che ha condotto un indagine a riguardo scansionando 1 milione di siti web e utilizzando la funzione di ricerca interna dei siti in questione.
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Come è stato condotto lo studio di Norton Labs
«Abbiamo cercato qualcosa di specifico, per esempio “jellybeans”, per assicurarci di poter trovare facilmente i nostri termini di ricerca nel traffico di rete» ha affermato Daniel Kats, Senior Principal Researcher di Norton Labs in un post pubblicato sul blog dell’azienda. «Tra i siti web che hanno una funzione di ricerca interna abbiamo osservato che l’81,3% di questi ha fatto trapelare i termini di ricerca a terze parti».
Si tratta di siti web molto importanti, come quello della CNN, mentre la rete di terze parti a cui stanno divulgando i dati degli utenti include, per esempio, colossi come Google.
Norton Labs ha anche verificato se le politiche sulla privacy dei siti web dove è stata condotta l’indagine informavano gli utenti di ciò che accade ai loro dati quando visitano o effettuano ricerche sul sito e i ricercatori hanno scoperto che solo il 13% delle politiche sulla privacy menzionava esplicitamente la gestione dei termini di ricerca degli utenti, una percentuale davvero minima secondo Kats. «Il 75% delle politiche sulla privacy si riferiva alla condivisione di “informazioni utente” con terze parti utilizzando una formulazione generica» ha detto Kats, il quale ha aggiunto che gli utenti non sono ben informati su come vengono trattati i loro dati privati sulla base della complicata formulazione di queste politiche sulla privacy.
Per tutelare la propria privacy si può limitare la quantità di dati condivisi su Internet bloccando i tracker di terze parti. Su Chrome si possono configurare queste impostazioni a proprio piacimento, mentre altri browser tra cui Safari hanno questi strumenti integrati. Un’altra opzione è quella di prestare maggiore attenzione ai motori di ricerca utilizzati, scegliendone uno che tuteli maggiormente la privacy degli utenti.