La Fondazione Nilde Iotti attacca l’articolo sessista di Libero e l’odg dice «no a chi fa male al giornalismo»

06/12/2019 di Enzo Boldi

Quel ‘ricordo’ sessista di Nilde Iotti, fatto da Giorgio Carbone per Libero, non poteva rimanere sottotraccia e ora potrebbero essere presi seri provvedimenti nei confronti del quotidiano diretto – per quel che riguarda la linea editoriale – da Vittorio Feltri e Pietro Senaldi (in qualità di direttore responsabile). Quei riferimenti alla sfera sessuale e all’essere prosperosa della prima donna italiana (e anche la più longeva) a ricoprire il ruolo di presidente della Camera dei deputati, hanno rappresentato il classico punto di non ritorno che viola le più basilari norme deontologiche del giornalismo.

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E a denunciare quanto scritto da Libero ci ha pensato la Fondazione Nilde Iotti che, attraverso un post sul proprio profilo Facebook, ha attaccato duramente Giorgio Carbone e il quotidiano. «Un titolo provocatorio, un’allusione ammiccante alla sensualità e al corpo femminile ed ecco come, con poche semplici parole, svilire e ridicolizzare l’immensa attività parlamentare e la grandezza morale di Nilde Iotti che ben poche persone, uomini e donne che fossero, possono vantare di aver lasciato in eredità al nostro Paese». Poi l’invito all’ordine dei giornalisti al muoversi al più presto. 

L’articolo di Libero su Nilde Iotti e l’intervento dell’odg

Un appello raccolto nel giro di pochi minuti dal Consiglio Nazionale dell’ordine dei Giornalisti che, attraverso le dichiarazioni del presidente Carlo Verna e del consigliere Guido D’Ubaldo si sono scagliati contro quell’articolo pubblicato da Libero il giorno dopo il 20esimo anniversario della morte di Nilde Iotti.

«La trasmissione della fiction su Nilde Iotti, a venti anni dalla scomparsa, offre al quotidiano Libero un’altra opportunità per violare le regole principali deontologiche. Sessismo e omofobia: il giornalismo è un’altra cosa. Il riferimento fatto a una grande statista, prima donna in Italia a ricoprire una delle tre massime cariche dello Stato, è volgare e infanga con cinismo e allusioni becere tutte le donne italiane, non solo la prestigiosa figura di Nilde Iotti. Abbiamo già provveduto a segnalare al Collegio di Disciplina territoriale competente questo nuovo infortunio del quotidiano milanese. Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti deplora i contenuti dell’articolo, che infanga la memoria di una grande donna che ha fatto la storia italiana. La competenza delle sanzioni come per tutti gli ordini professionali, in base DPR 137/2012, è passato ai consigli di disciplina, che sono totalmente autonomi rispetto agli Ordini, nei quali riponiamo – come si deve nei confronti di chiunque si veda assegnata da una legge la funzione giudicante – piena fiducia. E ci fa piacere ricordare come pochi giorni fa la giustizia domestica in primo grado abbia disposto la radiazione per l’autore della cosiddetta telecronista sessista contro una guardalinee di calcio. Ancora una volta diciamo no a chi fa male al giornalismo».

Il successo della fiction, alla faccia di Libero

Il mondo del giornalismo, dunque, potrebbe prendere nuovi provvedimenti nei confronti di Libero – come già accaduto in passato, come per il caso del titolo ‘Patata bollente’ riferito a Virginia Raggi -, la fiction della Rai con Anna Foglietta nel ruolo di Nilde Iotti è stata premiata dagli ascolti televisivi. Quando la scelta degli italiani non segue il Libero pensiero.

(foto di copertina: ANSA/OLDPIX + ANSA/US RAI + post Facebook + sito Odg)

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