Il fascino di Netanyahu per l’estrema destra: pronta l’alleanza con il partito razzista Otzma Yehudit

Clima politico incandescente in Israele alla vigilia delle elezioni politiche che si terranno il 9 aprile di quest’anno. Benjamin Netanyahu, il primo ministro dell’attuale governo di centro-destra, è riuscito a far approvare una nuova alleanza politica fra il partito di estrema destra Habayit Hayehudi (letteralmente ‘Casa ebraica’) e Otzma Yehudit (‘Forza ebraica’) promettendo al primo e più votato partito i ministeri dell’Educazione, quello delle Costruzioni e due seggi nel gabinetto di sicurezza in caso di vittoria.

Il partito nazionalista Otzma Yehudit, fondato nel 2012, si ispira apertamente ai precetti del Rabbino Meir Kahane, creatore del partito Kach, reso illegale dalla stessa Knesset (il parlamento israeliano) nel 1988 perché portatore di ideologie razziste. Nel 1994 uno degli adepti del piccolo partito ultranazionalista già estromesso dal parlamento, si rese protagonista di uno degli attentati più cruenti mai realizzati in Palestina. Baruch Goldstein, questo il nome del terrorista e politico israeliano, fu l’autore, infatti, del massacro di Hebron del 1994 che causò la morte di 29 musulmani che pregavano durante il Ramadan nel santuario dedicato ad Abramo, padre spirituale dell’ebraismo quanto dell’Islam.

Netanyahu sceglie l’estrema destra

Il recente partito Otzma Yehudit non ha mai fatto mistero di prendere ispirazione dalle idee del Rabbino Meir Kahane a tal punto che il suo attuale leader, Micheal Ben-Ari, non può far ingresso negli Stati Uniti perché ritenuto affiliato a un’organizzazione terroristica mentre Itamar Ben-Gvir, suo avvocato e assistente parlamentare, è stato condannato in passato dal tribunale di Gerusalemme per aver incitato al razzismo e al terrorismo contro gli arabi israeliani in due diversi episodi di violenza accaduti fra in 2001 e il 2002.

Così, se l’alleanza politica dovesse risultare vincitrice alle prossime elezioni, la Knesset si troverà ad avere di nuovo al suo interno forze politiche promotrici di ideologie razziste e ultranazionaliste che vorrebbero – tra le altre cose – vietare i matrimoni misti ed espellere tutti gli arabi israeliani dai confini dello Stato.  Negli ultimi anni le politiche di Benjamin Netanyahu hanno dettato una nuova politica nei confronti della minoranza araba all’interno dello Stato ebraico, dallo spostamento dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme in accordo con Donald Trump, fino, appunto, alla legittimazione istituzionale di un partito portatore di ideologie nazionaliste e apertamente razziste come Otzma Yehudit. Le prossime elezioni, che vedranno scontrarsi le due grandi coalizioni di destra e sinistra, rappresenteranno un vero punto di svolta per la politica israeliana. Speriamo non nella direzione che questa nuova alleanza sembra prospettare.

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