Caso nave Gregoretti, il tribunale dei ministri chiede autorizzazione a procedere contro Salvini

Durante la trasmissione Fuori dal Coro di Rete Quattro condotta da Mario Giordano, Matteo Salvini ha rivelato che il tribunale dei ministri ha richiesto al presidente del Senato l’autorizzazione a procedere contro l’ex ministro accusato di sequestro di persona per il caso della nave Gregoretti.

Caso nave Gregoretti, il tribunale dei ministri chiede autorizzazione a procedere contro Salvini

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Matteo Salvini ha commentato la rivelazione dallo studio di Mario Giordano dicendo di rischiare «fino a 15 anni di carcere» per il caso legato alla nave della Guardia Costiera Gregoretti, che rimase al largo diversi giorni con.a bordo 131 migranti. «Ritengo che sia una vergogna che un ministro venga processato per aver fatto l’interesse del suo Paese» ha aggiunto l’ex ministro, mostrando a favore di telecamera la lettera firmata da Nicola La Mantia che, insieme a Sandra Levanti, Roberto Corda ha espresso parere contrario a quanto suggerito dal procuratore Zuccaro. La procura di Catania aveva infatti chiesto l’archiviazione delle accuse contro Salvini, ma il tribunale dei ministri, nella medesima composizione del caso Diciotti, vuole invece procedere per processare l’allora ministro dell’Interno accusato di sequestro di persona.

Il caso della nave Gregoretti

La nave della Guardia Costiera prese a bordo dei migranti salvati in due diverse occasioni, Alcuni migranti erano stati soccorsi dapprima da un peschereccio siciliano, mentre gli altri erano stati salvati da un gommone. Una volta trasportati a bordo, la nave Gregoretti si era diretta verso Lampedusa, ricevendo però lo stop da parte del Viminale. Parliamo infatti dello scorso luglio, a poca distanza temporale dall’entrata in vigore del decreto sicurezza bis, che prevedeva multe salatissime verso le navi che entravano in acque italiane senza autorizzazione per far sbarcare migranti. Dopo diversi giorni, la Gregoretti ricevette l’autorizzazione a sbarcare nel porto di Augusta, ma solo dopo l’impegno di cinque paesi europei di “spartirsi” i migranti a bordo della nave della Guardia costiera italiana.

 

(Credits immagine di copertina: ANSA/FLAVIO LO SCALZO)

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