Puglia, l’assessore Loredana Capone denuncia il murale sessista che la ritrae: «Che schifo!»

Il murale sessista che offende Loredana Capone è comparso questa mattina

25/09/2020 di Ilaria Roncone

Partiamo dal principio, parliamo di una vittoria. Quella di Loredana Capone, assessore riconfermato alle scorse elezioni per Industria turistica e culturale, Gestione e valorizzazione dei beni culturali. Grazie alla sua buona politica alla donna è stato riconfermato il ruolo nella giunta di Emiliano. Nel posto che ha pubblicato su Facebook lo scorso martedì, per festeggiare e ringraziare i pugliesi, compare l’immagine di lei che tiene in mano un foglio con un foro che rappresenta la forma della Puglia. Proprio da questa immagine e dal motto utilizzato in campagna elettorale è partito l’autore del murale offensivo comparso in Piazzetta Panzera a Lecce.


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Il murale Capone sessista

Il murale è stato fotografato ed è arrivato alla diretta interessata. Lei stessa lo ha condiviso su Facebook denunciando la questione. La triste ironia della sorte è che proprio lei, con la sua politica, era riuscita a ottenere ben 4 milioni di euro per lo street art nella regione. Un attacco sessista che fa doppiamente male, quindi, come si intuisce facilmente dai toni del post: «CHE SCHIFO! – scrive Loredana Capone – Se questa è arte o satira politica ditemelo voi. Io lo trovo un insulto sessista che offende chi, invece, della street art ne fa strumento di denuncia e poesia. L’averlo fatto su un muro che è di tutti, poi, lo rende ancora più vile. Viva l’arte degli artisti veri. Agli altri lasciamo la barbarie dell’inciviltà». Sotto il post di denuncia sono comparsi centinaia di commenti di sostegno.

Attacco definito «ignobile, vile e degradante»

A sostegno della Capone è intervenuto pubblicamente anche il presidente delle Pro Loco Unpli pugliesi, Rocco Lauciello, con parole molto dure ed esprimendo solidarietà: «A nome di tutte le Pro Loco di Puglia desidero esprimere piena solidarietà e umana vicinanza alla dottoressa Capone e sdegno netto e perentorio verso gente che potrebbe investire tempo e doti (tutte da acclarare) in altre faccende decisamente più nobili e costruttive». Al comune la questione è già stata segnalata e ci si sta adoperando per la rimozione. La domanda che occorre farsi è sempre la stessa: se la Capone fosse stata un uomo tutto questo sarebbe successo?

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