Si può veramente guadagnare stando su X?

L'esperimento condotto da MrBeast, il content creator più seguito al mondo, apre a un ampio spazio di riflessione

23/01/2024 di Enzo Boldi

Elon Musk vuole renderla un’app “all-in-one”, seguendo le potenziali caratteristiche di WeChat. Nel corso dei mesi – compresi gli ultimissimi aggiornamenti – quella che un tempo si chiamava Twitter e come simbolo aveva un uccellino, ha implementato le proprie funzioni e funzionalità (per ultimo, le chiamate e video-chiamate), senza però ottenere un grande successo. Né in termini di pubblico, né tantomeno per quel che riguarda l’interesse da parte degli inserzionisti. I motivi sono molteplici, così come la difficoltà di guadagno per i cosiddetti “content creator”. A farci capire un po’ meglio come funziona la monetizzazione su questa piattaforma, ci ha pensato un esperimento tentato da MrBeast su X.

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L’imprenditore, youtuber e influencer americano – al secolo, Jimmy Donaldson – ha raccolto la “sfida” lanciata da Elon Musk. Ha deciso di condividere su X uno di quei video che, per stile, lo hanno reso una delle personalità “digitali” più conosciute al mondo. Anzi, stando all’ultima classifica pubblicata da Forbes, è proprio il 25enne di Wichita il creator più influente e conosciuto del mondo. Un esperimento che ha portato a enormi guadagni attraverso un solo post, ma questo non vuol dire che sia così semplice guadagnare attraverso X. Anzi, questo test ha fatto emergere enormi dubbi sulle potenzialità di questa piattaforma per quel che riguarda la monetizzazione, la linfa vitale per i content creatore.

MrBeast su X e la monetizzazione sul social di Musk

Questa vicenda offre uno spunto di riflessione e Giornalettismo ha deciso – attraverso il monografico di oggi – di analizzare al meglio il caso della monetizzazione su X, degli inserzionisti e di come Elon Musk abbia provato in tutti i modi a gonfiare i numeri del successo di quello che – almeno per il momento – è (e sembra che sarà) l’unico video pubblicato sa MrBeast su X. Perché se è vero che questa condivisione (visualizzata da oltre 160 milioni di persone) ha portato – nel giro di una settimana – a un guadagno superiore ai 260mila dollari, ci sono molti interrogativi che lo stesso youtuber ha posto a Elon Musk sul funzionamento reale della monetizzazione.

Perché quel video di oltre 16 minuti non sembra essere un reale apripista per l’arrivo dei content creator sulla piattaforma. Al massimo, come spiegato dallo stesso Donaldson, può rappresentare una vetrina. I motivi sono molteplici. Quegli oltre 260mila dollari (che, tra l’altro, MrBeast incasserà ma regalerà ad alcuni follower), sembrano essere figli di tanti fattori: dall’attenzione mediatica attorno a questo esperimento che (secondo lo stesso youtuber) ha spinto gli inserzionisti ad acquistare gli spazi pubblicitari su quel video, alla condivisione fatta da Elon Musk (a mo’ di boost per quel contenuto).

Due indizi che fanno una prova

Oggi, dunque, Giornalettismo partirà proprio da questo esperimento condotto dall’influencer più influente del mondo su X per analizzare il mercato delle monetizzazioni sulle piattaforme di social networking. Analizzeremo il test fatto da MrBeast, “l’influenza” digitale condotta da Elon Musk e dal suo social e i reali princìpi che si celano dietro le possibilità di guadagno per chi ha un profilo “certificato” (quindi paga un abbonamento) su X. Anche perché diventa inevitabile comprendere – per capire al meglio i motivi di questo insuccesso – come gli inserzionisti abbiano velocemente abbandonato ogni tipo di velleità commerciale su questo social (anche per colpa di chi lo guida), puntando su altre piattaforme. Alcune “vecchi”, altre più nuove. E le novità introdotte di recente, non potrebbero essere sufficienti per consentire a Musk di rientrare di quella folle spesa (44 miliardi di dollari) fatta per acquistare Twitter, a un valore molto più alto rispetto a quello reale di mercato.

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