Monitoraggio Gimbe: «Crescita settimanale rallentata. Impatto sulle terapie intensive alla vigilia della riapertura delle scuole»

Il presidente Cartabellotta: «Non bisogna farsi trovare impreparati come al rientro delle vacanze»

10/09/2020 di Gianmichele Laino

Come ogni settimana, la Fondazione Gimbe ha diffuso i dati del monitoraggio dell’epidemia da coronavirus in Italia. Si nota immediatamente come, rispetto alla settimana precedente, l’incremento di nuovi contagi ci sia stato, ma la percentuale sembra essere piuttosto ridotta rispetto alla differenza con la settimana del 19-25 agosto. Attualmente, in questa ultima settimana, i nuovi contagiati sono stati 9.964, mentre nei sette giorni precedenti il valore si era attestato sul dato di 9.015.

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Monitoraggio Gimbe, cosa è successo in questa settimana dal punto di vista dell’epidemia in Italia

Con l’aumento dei casi, aumenta anche la pressione sui vari reparti ospedalieri e, in modo particolare, su quello di terapia intensiva. Se complessivamente, nel Paese, non si assiste ancora a quel congestionamento che c’era stato nei mesi di marzo e di aprile del 2020, è pur vero che in alcuni casi (si veda l’esempio di Cagliari) la situazione appare come critica.

Tuttavia, Fondazione Gimbe sottolinea come nell’ultima settimana ci sia stato un +33,6% rispetto ai ricoveri nelle terapie intensive e un +27,5% dei ricoveri con sintomi. Dati che, se nel complesso restano ancora gestibili, fanno suonare un campanello d’allarme in vista dell’ormai prossima riapertura delle scuole, almeno nelle prime regioni italiane che hanno accettato il rientro previsto dal governo per il 14 settembre.

Monitoraggio Gimbe: «Non farsi ritrovare impreparati, come accaduto per il rientro dalle vacanze»

«I numeri – ha affermato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – attestano in maniera inequivocabile sia la risalita della curva dei contagi, sia quella dei pazienti ospedalizzati proprio nel momento cruciale della riapertura delle scuole. Tenendo conto del verosimile ulteriore aumento dei nuovi casi, occorre assolutamente evitare il caos organizzativo di qualche settimana fa, quando il rientro dei vacanzieri da zone di contagio ci ha trovati inspiegabilmente impreparati. A tal fine, è indispensabile che le “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV-2 nelle scuole e nei servizi operativi dell’infanzia”, emanate dall’Istituto Superiore di Sanità, vengano attuate in modo uniforme in tutte le Regioni, garantendo un tempestivo sistema di testing e tracing dei casi che si manifesteranno tra alunni e insegnanti».

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