Come funziona la monetizzazione su X per i content creator

Dall'esperimento di MrBeast sono emerse delle misure che, in realtà, non sono così realistiche

23/01/2024 di Enzo Boldi

Quando si parla di influencer e content creator, si fa sempre riferimento alle piattaforme (ormai) “classiche” per quel che riguarda le potenzialità di guadagno per ogni singola pubblicazione (post, video o storia): da Instagram a TikTok, senza dimenticare YouTube. Ma perché si parla pochissimo delle possibilità di monetizzazione su X? Il social di Elon Musk ci sta provando in tutti i modi a convincere le personalità “digitali” a utilizzare anche la sua piattaforma. Le evidenze, però, non vanno a suo favore.

LEGGI ANCHE > Si può veramente guadagnare stando su X?

Il listino degli influencer (per quel che riguarda l’Italia) in base alla piattaforma di riferimento parla chiaro: stando ai dati raccolti da DeRev, il social più remunerativo resta YouTube, seguito da Instagram, TikTok e (più marginalmente) Facebook. Non si parla in nessuna occasione di X, perché i margini di guadagno sono esigui e molto difficili da raggiungere per chi vuole cercare di utilizzare anche questa “vetrina” per ottimizzare la sua monetizzazione dei contenuti. E, infatti, sono pochi i content creator che si sono affacciati (anche storicamente) su questa piattaforma. L’esperimento di MrBeast ci fornisce più di una risposta a questa assenza latente.

Monetizzazione su X, come funziona per gli abbonati

Come spiegato in un nostro precedente approfondimento, il video pubblicato (nativamente) su X da parte dell’influencer più conosciuto al mondo non dà uno spaccato di quanto possa essere feconda la condivisione delle revenue pubblicitarie sulla piattaforma. Dunque, come funziona realmente la monetizzazione su X? Innanzitutto, chi vuole provare a guadagnare attraverso la condivisione di post (scritti, video e foto) sul social network di Elon Musk deve rispettare alcuni parametri:

  • Essere abbonato a X Premium o rientrare nell’alveo delle Organizzazioni verificate.
  • Aver ottenuto almeno 5 milioni di impression organiche sui post cumulativi, con un conteggio degli ultimi 3 mesi.
  • Avere almeno 500 follower abbonati.

Tre requisiti fondamentali per poter accedere al programma Ads Revenue Sharing, a cui si aggiungono altri due fattori che – di fatto – sono strettamente necessari: il rispetto delle policies della community e – soprattutto – l’essere in possesso di un account Stripe per processare i pagamenti.

La condivisione dei guadagni pubblicitari

Questa iniziativa è molto recente ed è stata annunciata dalla stessa piattaforma nel luglio scorso (con una modifica dei requisiti arrivata qualche settimana dopo) e rientra nell’ampio alveo delle intenzioni di Elon Musk (per il momento, non molto fortunate) di rendere X un luogo “amico” e – soprattutto – remunerativo anche per i content creator. Qualcuno che ha sperimentato questo sistema di condivisione dei guadagni pubblicitari è riuscito a portarsi a casa diverse migliaia di dollari, ma si tratta di un’inezia rispetto alle potenzialità (già testimoniate) offerte da molte altre piattaforma di social networking. Difficile, anche alla luce dell’esperimento di MrBeast, che le ultime testimonianze di come possa questa soluzione rappresentare un plus per i content creator diano uno spiraglio di luce al social network.

Share this article
TAGS