Come il caso di una escort a Modica rischia di creare un focolaio incontrollabile (non solo in Sicilia)

17/07/2020 di Enzo Boldi

Quindici giorni trascorsi a Modica, dove avrebbe affittato un monolocale per incontrare alcuni (il numero non è stato ancora precisato) clienti. Poi il viaggio verso l’Umbria dove ha iniziato ad accusare i primi sintomi. Infine quel tampone positivo e il rischio di un nuovo focolaio (sparso sul territorio e non solo in Sicilia) per i contatti avuti nel corso di quei giorni. Il caso della escort peruviana contagiata dal Coronavirus rischia di provocare dei cluster difficili da tenere sotto controllo per via della ‘delicata’ situazione in cui sarebbero avvenuti i contatti con molti uomini.

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La donna ha raccontato di aver incontrato diverse persone in quelle due settimane trascorse nella cittadina in provincia di Ragusa. E non solo per motivi ‘lavorativi’. I suoi spostamenti sono avvenuti sui mezzi pubblici, così come quel treno preso per arrivare in Umbria, dove ha iniziato ad accusare i primi sintomi. Poi il tampone risultato positivo e una storia che ha tutti i connotati della difficile risoluzione in termini di tracciamento dei contatti avuti.

Modica, la storia della escort risultata positiva al Covid

La escort era ripartita da Modica qualche giorno fa, per arrivare in Umbria. Ora si trova ricoverata in ospedale, ma non in quello di Foligno (in provincia di Perugia), come indicato da qualche organo di stampa. Il direttore sanitario del nosocomio della cittadina umbra, infatti, ha smentito questa ipotesi sottolineando come il suo sia un Ospedale Covid Free (quindi senza pazienti affetti da Coronavirus ricoverati nella sua struttura.

L’appello dell’Asp di Ragusa

Nel frattempo si cerca di risalire alle persone entrate in contatto con la donna nei suoi 15 giorni trascorsi nella cittadina siciliana . «Se qualcuno a Modica avesse il sospetto di essere venuto a contatto con la donna – si legge in una nota dell’Asp di Ragusa – è obbligato a segnalarlo all’Asp di Ragusa per essere sottoposto a tutti gli accertamenti del caso al fine di evitare ulteriori e potenziali contagi». Una matassa difficile da dirimere: sostenere di essere stati a contatto con la escort sarebbe un’ammissione, con esito e riverberi anche sui familiari degli uomini potenzialmente contagiati: anche le loro famiglie, infatti, dovrebbero essere sottoposte ai test. Insomma, si rischia un focolaio fuori controllo.

(foto di copertina: Modica, da Google Maps)

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