Instagram ignora il 90% degli abusi nei DM

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Nonostante la policy ferrea di Meta in tal senso, all'atto pratico la moderazione dei messaggi molesti su Instagram non risulta essere così efficace

Il 90% dei messaggi molesti Instagram viene ignorato dalla piattaforma anche quando questi sono apertamente segnalati ai moderatori. Questo è quanto emerge dal lavoro condotto dal Center for Countering Digital Hate (CCDH) – i cui ricercatori monitorano disinformazione e odio online -, un dato che va a sconfessare parte di quello che Meta sostiene di fare per proteggere gli utenti da interazioni poco gradite. Lo scorso aprile è stata annunciata una stretta in questo frangente, ovvero la possibilità di vedere scansionati i contenuti offensivi nei propri DM Instgaram.



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I messaggi molesti Instagram vengono moderati?

Secondo la ricerca del CCDH la risposta è non proprio. Come è stata fatta l’indagine? Cinque celebs – tra cui troviamo Amber Heard e la celebre conduttrice Rachel Riley – hanno permesso l’accesso ai loro account social perché i DM potessero essere monitorati per svariati mesi. Un totale di 253 account hanno inviato contenuti abusivi alle donne e tutti sono stati segnalati dai ricercatori utilizzando l’app di Instagram o il sito web. Risultato? Almeno 227 hanno continuato ad essere attivi un mese dopo la segnalazione.



Interrogata da BBC, Meta si è giustificato spiegando che non disabilita gli account per violazione delle regole ma impedisce loro di inviare altri DM per un lasso di tempo stabilito. Sia quel che sia, accade però – secondo quanto emerge dalla ricerca – che i DM vengono utilizzati regolarmente per inviare contenuti molesti e sessualmente espliciti, in particolare immagini (nello specifico le celebri dick pic). Il governo britannico ha recentemente affermato che renderà il cyberflashing, ovvero la pratica di inviare immagini dei propri genitali senza consenso a qualcuno – illegale e punibile penalmente.

Scendendo nello specifico, alla conduttrice Riley è stata inviata da un solo utente la bellezza di 31 immagini del suo pene in 26 delle quali si sta masturbando e – in alcuni casi – si vede anche un tablet che mostra foto della donna. Riley ha affermato che essere consapevole di una cosa del genere «mi fa davvero passare la voglia di entrare nei miei DM perché è rivoltante».



Una nota vocale su sette contiene molestie

Secondo quanto emerge dalla ricerca una nota vocale su sette di quelle inviate ai profili presi in esame era in qualche modo abusante. E se Instagram afferma che «puoi segnalare foto, video e messaggi abusivi che ti vengono inviati», lo stesso non si può dire delle note vocali, che non sono effettivamente menzionate nella policy. In particolare non è stato possibile segnalare una minaccia di morte ricevuta tramite nota vocale da Amber Heard, solo il profilo – che comunque è rimasto attivo -.

Degli 8.717 DM presi in esami nei profili delle cinque donne, 1 su 15 infrange le regole di Instagram su abusi e molestie. Alla fine dei conti, quindi, seppure Meta si dica attento a questioni del genere, la piattaforma viene utilizzata per compiere molestie di ogni tipo e i moderatori – almeno per ora – non riescono a impedirlo.

La replica di Meta

A replicare rispetto ai risultati della ricerca è stata Cindy Southworth, Head of Women’s Safety di Meta: «Sebbene non condividiamo molte delle conclusioni del CCDH, siamo assolutamente d’accordo sul fatto che le molestie nei confronti delle donne siano inaccettabili – ha affermato – Proprio perché non ammettiamo la violenza di genere o qualsiasi tipo di minaccia di violenza sessuale, lo scorso anno abbiamo annunciato degli strumenti per tutelare maggiormente i personaggi pubblici femminili». Come già detto, infatti, «i messaggi di persone non seguite vengono raccolti in una casella di posta separata, da dove è possibile bloccare o segnalare il mittente, oppure disattivare completamente le richieste di messaggi».

Per quanto riguarda le chiamate su Instagram, «è possibile riceverne da persone che non si conoscono solo se viene accettata la loro richiesta di messaggio, inoltre diamo la possibilità di filtrare messaggi offensivi in modo da non doverli mai visualizzare».