Amazon non avrebbe risposto in maniera adeguata a minacce di morte razziste ricevute da dipendenti

Sulla questione minacce razziste ai dipendenti Amazon sul posto di lavoro l'azienda non si è dimostrata pronta nella risposta

28/07/2022 di Ilaria Roncone

Perché quasi trenta lavoratori hanno accusato l’azienda di non aver risposto adeguatamente alle minacce razziste a dipendenti Amazon rivolte loro? La richiesta di queste persone è che i federali indaghino in merito alla questione. Siamo in Illinois, precisamente nello stabilimento MDW2 di Joliet, dove questi dipendenti sarebbero stati minacciati di morte su base razzista e a riportarlo è il Chicago Tribune. La denuncia dei lavoratori è arrivata sulle scrivanie della Commissione statunitense per le pari opportunità di impiego (EEOC).

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Minacce razziste a dipendenti Amazon, la ricostruzione della storia

Il gruppo di difesa Warehouse Workers for Justice ha riportato come i lavoratori – a fine maggio – hanno riferito di aver trovato messaggi sulle pareti dei bangi della struttura del tipo: «i ne*ri moriranno» o «fanculo i ne*ri dello stabilimento MDW2». Come se non bastasse già un gesto così grave, un paio di giorni dopo i dipendenti hanno appreso che una persona anonima aveva chiamato la struttura per minacciare i lavoratori neri. Vari articoli di giornali che hanno tratta la questione riportano come recentemente nello stabilimento siano comparsi graffiti che ritraggono svastiche e messaggi antisemiti (Herald-News) e i dipendenti hanno riportato come ad altri lavoratori fosse permesso indossare abiti con simboli d’odio palesi (Tribune).

Cosa ha fatto Amazon?

Secondo il racconto dei lavoratori coinvolti, Amazon avrebbe comunicato ai dipendenti la possibilità di usufruire di ferie volontarie qualora si fossero sentiti a disagio sul posto di lavoro. Una ex dipendente ha raccontato: «Dovevamo scegliere se rimanere per guadagnare e poter pagare le bollette al primo colpo, o se andare a casa e stare al sicuro» considerato, però, che i giorni di ferie presi per queste ragioni non sarebbero stati retribuiti. Dopo aver raccontato questa storia e aver palesato l’intenzione di portare la questione in tribunale, la donna è stata licenziata.

Cosa ribatte Amazon? Un portavoce ha parlato con Tribune dichiarando che l’azienda «lavora duramente per proteggere i nostri dipendenti da qualsiasi forma di discriminazione e per fornire un ambiente in cui i dipendenti si sentano al sicuro». Non ci sono state risposte, però, in merito alle specifiche domande fatte sulle accuse dei dipendenti né sul motivo del licenziamento.

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