Lukashenko minaccia l’Europa: “Con le sanzioni blocco tutto”

Il presidente, sempre più in bilico dopo le proteste scoppiate in seguito alla contestata rielezione, punta sulla posizione strategica del Paese per evitare le sanzioni

29/08/2020 di Redazione

Bloccare il passaggio delle merci dall’Europa alla Russia e chiudere gli oleodotti che portano gas e petrolio russi in Occidente. Queste le minacce di Lukashenko all’Unione Europea dopo le minacce di sanzioni all’ex repubblica sovietica per la repressione sulla popolazione scesa in piazza per protestare contro i brogli alle elezioni. Una presa di posizione che arriva dopo che il presidente bielorusso si è assicurato l’aiuto militare della Russia di Putin, che ha già dato il via libera all’invio della polizia russa per reprimere ulteriori disordini, in caso di azioni militari contro il suo governo in un crescendo di tensione che rischia di far esplodere il Paese.

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Le minacce di Lukashenko all’Unione Europea

Destinatario principale delle minacce di Lukashenko è la Lituania, il Paese che per primo ha reagito alla rivolta popolare seguita al voto dello scorso 9 agosto accogliendo la leader dell’opposizione Svetlana Tsikhanouskaya costretta a fuggire dopo le minacce alla sua famiglia. Nel suo discorso durante una visita a una fabbrica di latticini infatti il presidente bielorusso ha minacciato il Paese baltico di non usare più i suoi porti per spedire la merce bielorussa in Europa. Una minaccia pesante per la Lituania, visto che ben un terzo del traffico portuale e ferroviario lituano è legato ai prodotti in arrivo da Minsk. La minaccia di Lukashenko è però particolarmente forte anche per l’Unione Europea perché l’ex repubblica sovietica è una delle tappe forzate per i prodotti che dall’Europa vanno in Russia, senza contare che proprio dalla Bielorussia passano gli oleodotti che portano petrolio e gas russi nei Paesi dell’Unione.

Le minacce di Lukashenko alla Nato

Lukashenko però non si è limitato al lato economico, avendo ben presente che i Paesi confinanti, come Polonia, Lituania e Lettonia spingono per un intervento ben più impegnativo delle sanzioni. “Se le truppe della Nato non resteranno ferme dovremo affrontarle con una colazione di forze con l’esercito bielorusso come forza di base” ha detto Lukashenko sfidando l’organizzazione atlantica, che ha sempre negato e smentito ogni piano e pensiero d’attacco, e ribadendo che in caso di bisogno “i russi ci supporteranno e seguiranno”.

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