Mezzi pubblici e coronavirus, il Cts dice che non sono veicolo di contagio

Le parole del componente della task-force che supporta il governo, Sergio Iavicoli

13/10/2020 di Redazione

Sergio Iavicoli fa parte del Comitato tecnico-scientifico e si occupa dell’incidenza del contagio sui mezzi pubblici. Al momento, nonostante tutte le critiche che si stanno alternando sui vari social network e che mostrano immagini di autobus e metropolitane affollate, non ci sono evidenze di una correlazione tra mezzi pubblici e coronavirus.

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Mezzi pubblici e coronavirus, l’opinione del Cts

Il punto di riferimento, secondo Iavicoli, è Roma. Non ci sarebbe alcuna correlazione tra l’aumento dei contagi in questi ultimi giorni e l’utilizzo dei mezzi pubblici da parte dei cittadini. Un uso dei mezzi pubblici che, tra le altre cose, nella Capitale è sceso del 30% rispetto al mese d’ottobre del 2019. Treni e autobus, a dispetto di alcune singole situazioni che vengono immediatamente immortalate dalle fotocamere degli smartphone, non sono così affollati e, anzi, il calo è evidente rispetto allo scorso anno.

Mezzi pubblici e coronavirus, a Roma l’utilizzo è sceso del 30% rispetto all’anno scorso

Inoltre, sempre secondo l’esperto del comitato tecnico-scientifico che ha illustrato le sue conclusioni al Corriere della Sera, occorre valutare anche il tempo di permanenza medio di ciascun cittadino sui mezzi pubblici. La permanenza massima è di circa mezz’ora, un lasso di tempo poco impattante per eventuali contagi. Si pensi, ad esempio, al criterio di funzionamento dell’app Immuni. Quest’ultima invia la notifica se l’interessato è stato a contatto con un contagiato per più di 15 minuti. Dunque, è molto facile che l’utilizzo dei mezzi pubblici avvenga per intervalli di tempo più brevi che non permettono al virus di diffondersi, anche qualora gli stessi mezzi fossero più affollati rispetto alla capienza consentita (attualmente all’80%).

In ogni caso, il comitato tecnico-scientifico non sottovaluta il problema mezzi pubblici e coronavirus. Occorre comunque fare di tutto per aumentare le corse e favorire la regolarità di quelle già presenti, in modo tale da eliminare le lunghe attese sulle banchine e alle fermate degli autobus.

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