L’Oms definisce «tragedia inimmaginabile» il fatto che in Europa la metà dei morti sia nelle Rsa

Una tragedia inimmaginabile. Queste le parole con cui il direttore regionale dell’Oms Europa, Hans Kluge, ha definito il fatto che «quasi la metà dei morti in Europa erano nelle case di cura». L’affermazione è data dalle «stime che arrivano dai Paesi europei» e che confermano un «quadro su queste strutture è profondamente preoccupante».

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Non solo le Rsa italiane ma le case di cura in tutta Europa

«Secondo le stime che arrivano dai Paesi europei la metà delle persone che sono morte di Covid-19 erano residenti in case di cura. E’ una tragedia inimmaginabile»: queste le parole pronunciate in conferenza stampa dal numero uno dell’Oms Europa. Mentre Giulio Gallera ha affermato che ancora firmerebbe la delibera sulle Rsa, difendendo la scelta fatta all’epoca, il quadro sulle case di cura si fa sempre più chiaro. E non riguarda solo l’Italia, ma l’intera Europa. I dati chiariscono come, riferisce Hans Kluge, ci sia «un urgente ed immediato bisogno di ripensare il modo in cui operano le case di cura oggi e nei mesi a venire».

«Gli eroi della pandemia sono coloro che lavorano in queste strutture»

Il direttore regionale dell’Oms Europa ha anche sottolineato come «le persone compassionevoli e dedicate che lavorano in quelle strutture – spesso sovraccaricate di lavoro, sotto pagate e prive di protezione adeguata – sono gli eroi di questa pandemia». A tutto il personale sanitario che continua a lavorare senza sosta in queste strutture va il nostro massimo riconoscimento, quindi, considerato che più si va avanti più i dati chiariscono che le situazioni peggiori si trovano proprio nelle case di cura per anziani. In Italia di questa situazione se ne parla già da un tempo. Gli ultimi dati del rapporto Iss diffuso qualche giorno fa parlano di 6.773 decessi tra i residenti delle case di riposo italiane dal 1° febbraio al 14 aprile. Tra questi, nel 40,2% dei casi le morti sono frutto accertato del Covid-19 o sono avvenute per manifestazioni simil-influenzali.

(Immagine copertina da video nel canale Youtube WHO Regional Office for Europe)

 

 

 

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