Altro che ‘a loro insaputa’. Borghi svela che Salvini sapeva il contenuto delle modifiche al Mes

11/12/2019 di Enzo Boldi

Per accusare il presidente del Consiglio sono stati svelati gli altarini. Questa mattina Giuseppe Conte ha illustrato alla Camera dei deputati il contenuto del prossimo Consiglio Europeo. Inevitabilmente si è parlato anche del Mes (il Meccanismo Europeo di Stabilità) rassicurando tutti su tutto. Dopodiché ha preso la parola Claudio Borghi – presidente della V Commissione a Montecitorio, quella Bilancio e Tesoro – e ha, di fatto, smentito quanto stato raccontato da Matteo Salvini nel corso delle settimane.

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«Dicendo di averci informato, lei ha umiliato e offeso anche Di Maio, che le sedeva accanto imbarazzato – ha detto Claudio Borghi intervenendo dal suo scranno di Montecitorio -. Ma chi credeva di prendere in giro? Noi abbiamo seguito la trattativa e il mandato che ebbe era uno: l’italia non avrebbe mai firmato quel Trattato. Glielo dissero Salvini e Di Maio». Parole d’accusa che, però, sviliscono quanto ripetuto come mantra dal leader del Carroccio che ha sempre parlato di trattativa a sua insaputa.

Il Mes non era all’insaputa di Salvini

Come spiega Claudio Borghi, infatti, non solo Matteo Salvini (e l’intero governo Conte-1) era a conoscenza delle modifiche al trattato sul fondo salva-Stati, ma avevano dato anche precise indicazioni al presidente del Consiglio. La storia, poi, ha raccontato di una firma italiana. La questione, però, è un’altra: quel «a nostra insaputa», in realtà si è rivelata un chiacchiericcio gossipparo di cui tutti sapevano tutto.

Tutti sapevano tutto

Per settimane è stato detto che le modifiche al Mes non erano note, che nessuno sapeva nulla. Cosa già smentita dal fatto che il profilo Twitter ufficiale del Meccanismo Europeo di Stabilità aveva pubblicato (lo scorso 15 giugno) il testo del trattato (con tanto di rimando al sito ufficiale). Ora la smentita alle prese di posizione di Matteo Salvini che ha sempre affermato di non sapere nulla di nulla. E, invece, a quanto sapere sapeva. Come sapevano tutti.

(foto di copertina: ANSA/MAURIZIO DEGL’INNOCENTI)

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