Mentana rivendica di non voler invitare in trasmissione chi giustifica l’invasione russa in Ucraina

Si tratta della medesima posizione occupata ai tempi delle ospitate dei no-vax nei talk-show

04/05/2022 di Gianmichele Laino

Il direttore del Tg La7, Enrico Mentana, spiega la sua posizione sulle ospitate nei programmi televisivi degli opinionisti che giustificano l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Così come ha fatto in passato a proposito dei no-vax in tv durante la pandemia, il giornalista ribadisce la sua assoluta contrarietà a un contraddittorio, nei suoi programmi. La dichiarazione è stata affidata ai suoi canali social e si inserisce nell’ambito della polemica che, in queste ore, sta investendo il mondo dell’informazione italiana: nei talk-show i ricercatori (abbiamo parlato di Nathalie Tocci, ad esempio) hanno spiegato che non presenzieranno in caso di ospitata contemporanea di propagandisti filo-russi; dall’altra parte, si registra invece il botta e risposta tra Giovanni Floris e la giornalista russa Nadana Fridrikhson che aveva accusato il conduttore di DiMartedì di censurarla.

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Mentana non ospiterà chi giustifica l’invasione dell’Ucraina

«Scrissi qui cinque mesi fa che mi onoravo di non aver mai ospitato nel tg che dirigo nessun esponente dei no vax – ha scritto Mentana -. Allo stesso modo mi onoro oggi di non invitare chi sostiene o giustifica l’invasione russa in Ucraina. E uso quelle stesse parole per rivendicarlo, senza dover aggiungere nemmeno una virgola». Da quel punto in poi, Mentana ha riportato il vecchio post contro i no-vax nelle trasmissioni, in cui affermava di voler rispondere alle accuse di chi parlava di dittatura informativa, dicendo di non voler, semplicemente, mettere a confronto stregoni con scienziati.

Il tema – così come per la questione no-vax – si ripropone identico anche oggi: Enrico Mentana è il direttore del telegiornale di una emittente che, nei suoi talk-show, propone continuamente uno scontro tra opinionisti e giornalisti che condannano con forza l’invasione dell’Ucraina e giornalisti filo-russi (il caso, ad esempio, di Nadana Fridrikhson da Floris). Chi sta animando la discussione sul tema, infatti, sta insistendo esattamente su questo punto.

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