Matteo Salvini vuole riaprire le case chiuse

Chiudiamo i porti e riapriamo le case a luci rosse. Durante la visita a Monfalcone, Matteo Salvini è tornato sul tema delle case chiuse. «Ero e continuo ad essere favorevole» ha risposto ai giornalisti. Il Movimento 5 stelle però non è d’accordo e infatti «non è nel contratto di governo» aggiunge il leader della Lega.

Matteo Salvini e le porte chiuse: «Effetti positivi sulla criminalità e sul controllo sanitario»

Secondo Matteo Salvini quella di riaprire le case chiuse sarebbe una decisione saggia. «Io continuo a ritenere che togliere alle mafie, dalle strade e al degrado il business sia una cosa positiva» ha dichiarato il vicepremier nella conferenza stampa con i giornalisti a seguito della sua visita a Monfalcone. L’iniziativa non solo colpirebbe il racket criminale della prostituzione, che spesso ha come vittime predilette proprio le donne immigrate che arrivano nel nostro paese, ma sarebbe positivo «soprattutto per il controllo sanitario, sia per chi fa quel lavoro sia per i clienti» ha continuato il ministro. L’esempio a cui fare riferimento è «quello austriaco» che secondo il leader del Carroccio «è un modello che funziona». La posizione della Lega sul tema delle case a luci rosse era ben nota, così come è nota l’avversità del Movimento 5 stelle. «Il M5S non la pensa cosi» ha infatti sottolineato il vicepremier, chiarendo che infatti «non c’è nel contratto di governo».  Poi, sorridendo maliziosamente, conclude: «Però non aggiungiamo problema a problema. Chiudiamo quelli aperti, prima di riaprire le case chiuse».

Matteo Salvini favorevole alle case chiuse, il Pd: «Giù le mani dalla legge Merlin»

Il Movimento 5 Stelle non è l’unico contrario alla riaperture delle case chiuse. Dopo le dichiarazioni fatte da Salvini a Monfalcone è intervenuta anche la Senatrice del Partito Democratico Valeria Valente. Per il vicepremier la riapertura significherebbe «dare più libertà e più protezione» ha commentato Valente, spiegando che nella sua opinione «permettere allo stato di guadagnare sul corpo delle donne sia lontanissimo dalla libertà: è sfruttamento e abuso». La senatrice e presidente della Commissione di inchiesta sul femminicidio e la violenza di genere ha concluso dicendo «giù le mani dalla legge Merlin!». La legge promossa nel 1958 dalla senatrice Lina Merlin aboliva la regolamentazione della prostituzione, imponendo la chiusura delle case di tolleranza e introducendo i reati di sfruttamento, induzione e favoreggiamento della prostituzione.

(Credits immagine di copertina: ANSA/ETTORE FERRARI)

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