Salvini dice che il mercato di Palermo è aperto e attacca «il difensore delle ong» Orlando: ma la struttura è chiusa

Due premesse doverose. La prima: le scene che si sono viste questa mattina al mercato ortofrutticolo di Palermo non sono conformi alle prescrizioni dei dpcm emanati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, perché non sono state rispettate le distanze di sicurezza necessarie. La seconda: lo stato dell’arte che riguarda la struttura ci dice che, al momento, quest’ultima risulta ancora chiusa dopo l’ordinanza emessa dal sindaco Leoluca Orlando. Dunque, Matteo Salvini – che ha scritto un tweet polemico per attaccare il primo cittadino del capoluogo siciliano – riporta una notizia non vera.

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Matteo Salvini e la polemica con l’amico delle ong Orlando per il mercato di Palermo (che in realtà è chiuso)

Ma cosa è successo al mercato ortofrutticolo di Palermo questa mattina? Lo spiega una nota del comune. L’assembramento non era relativo a cittadini che volevano entrare nella struttura per fare la spesa, ma ai lavoratori del comparto che operano proprio all’interno dello stesso mercato palermitano. «Contrariamente a quanto riportato da alcune testate locali, il mercato ortofrutticolo è e resta chiuso, fino a quando tutti coloro che hanno titolo ad accedervi non avranno adempiuto a tutte le disposizioni – hanno scritto dal comune di Palermo -. Stamattina, su richiesta di alcuni concessionari, è stato autorizzato unicamente l‘ingresso di alcuni TIR con merce proveniente da altri centri di stoccaggio e che è stata sottoposta anche a controlli dell’ASP».

Perché le cose non stanno come le ha raccontate Salvini

Il mercato non riaprirà fino a quando, conformemente alle disposizioni del dpcm, non verranno stabilite tutte le misure per permettere gli acquisti contingentati e l’accesso in sicurezza all’interno della struttura. Dunque, sembra inutile e strumentale affermare che il mercato è aperto e divulgare queste informazioni attraverso i seguitissimi account social di Matteo Salvini. Il leader della Lega, poi, non ha perso l’occasione per definire Leoluca Orlando «amico delle ong», confondendo ancora una volta i piani.

Una cosa è dare una mano per cercare di procedere, in maniera compatta, a superare l’emergenza coronavirus, un’altra è riaccendere vecchie beghe politiche, mescolando argomenti che poco hanno a che vedere gli uni con gli altri. Soprattutto in un momento in cui le ong hanno offerto la loro disponibilità a scendere in campo con il proprio personale sanitario per aiutare le regioni in difficoltà – tra cui la Lombardia – a gestire l’emergenza medica.

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