Fontana ha detto che Mattarella è d’accordo a schierare l’esercito

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha sentito telefonicamente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, questa mattina. La comunicazione del governatore riguarda la sintesi di questa telefonata, in cui ha manifestato pù volte l’intenzione di chiedere delle misure ancora più rigide per fronteggiare l’emergenza coronavirus all’interno della regione. Tra queste intenzioni, ovviamente, c’è quella di chiedere l’aiuto dell’esercito. E – sempre da quanto riferito da Attilio Fontana – il Capo dello Stato (comandante delle forze armate, secondo la Costituzione) sembra essere d’accordo con questa soluzione.

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Mattarella d’accordo per esercito, le parole di Attilio Fontana

«Durante il colloquio – ha affermato governatore Fontana – ho rinnovato al Presidente Mattarella la necessità di utilizzare l’Esercito a supporto delle Forze dell’ordine per rendere più serrata e stringente la rete dei controlli mirati al rispetto delle regole. Mi sembra di poter dire che il Presidente Mattarella abbia condiviso la mia richiesta diretta al bene e alla tutela della salute della collettività».

Secondo l’articolo 87 della Costituzione, il presidente della Repubblica «ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere». Ovviamente, il fatto che sia d’accordo con lo schieramento in campo dell’esercito per fronteggiare l’emergenza rappresenta senz’altro un fattore significativo. Anche se, come ricordato, in Italia sono impegnati al momento già 7000 militari dell’operazione Strade Sicure che si trovano dislocati su tutto il territorio nazionale, soprattutto nei grandi centri.

A Milano, intanto, la prefettura ha dato il via libera all’utilizzo dei soldati nelle strade. Ricordiamo che il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, con una circolare diffusa tra i prefetti di tutta Italia, ha affidato ai militari anche il ruolo di agente di pubblica sicurezza. Pertanto, quello della Lombardia può essere il precedente che, con il parere favorevole del presidente della Repubblica, potrebbe aprire all’impiego delle forze armate anche in altre aree del Paese.

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