Borrelli dice che le mascherine che non riparano dal virus sono state distribuite per errore ai medici

C’era stata molta ironia e anche un pizzico di rassegnazione in merito alle mascherine distribuite ai medici nel numero di 600mila da parte della protezione civile. Si trattava di dispositivi che non rispondevano agli standard previsti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per poter essere utilizzate in corsia, a maggior ragione nei reparti di terapia intensiva dove sono ricoverati i malati Covid-19 e dove il rischio del contagio per il personale sanitario risulta essere altissimo. Tuttavia, Angelo Borrelli ha chiarito che si è trattato di un errore umano.

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Mascherine protezione civile distribuite ai medici, Borrelli: «È stato un errore»

«Voglio fare chiarezza su una notizia che si è diffusa oggi e che ha avuto ampio spazio sui giornali – ha detto Borrelli dopo aver dato i numeri del coronavirus del 1° aprile -: le 600mila mascherine non idonee distribuite ai medici sono state recapitate per errore all’interno delle strutture. Il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri si sta già attivando per far arrivare al personale medico-sanitario le più consone mascherine FFP-2 che erano state predisposte per l’invio nelle strutture ospedaliere».

Insomma, un malinteso anche se piuttosto grossolano. Il numero di mascherine, infatti, è consistente e rilevante, soprattutto se si considera la necessità – di cui il nostro Paese continua a sentire il bisogno – di diffonderle non solo presso il personale medico-sanitario, ma anche presso il resto della cittadinanza che potrebbe trovarsi nelle condizioni di utilizzare le mascherine anche nel momento in cui le misure di contenimento del contagio inizieranno ad allentarsi.

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