Gli esperti voluti dalla Lombardia per studiare i materiali per le mascherine: «Guai a credere che tutti i tessuti possano sostituirle»
06/04/2020 di Redazione
Era stata proprio la regione Lombardia, la stessa che nelle ultime ore ha emanato un’ordinanza per rendere obbligatorie per tutti le mascherine (con l’alternativa della sciarpa o del foulard), a volere questa task force presso il Politecnico di Milano per studiare i materiali che possono essere utilizzate per produrre questi presidi medico-chirurgici. Proprio Polimask – progetto nato all’interno del dipartimento di Scienze e tecnologie aerospaziali del Politecnico – ora mette in guardia sull’equiparazione del tessuto comune alle protezioni necessarie per non far passare il virus.
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Mascherine cotone, non sono utili secondo Polimask
È lo stesso direttore del dipartimento, Giuseppe Sala, a spiegarlo in un’intervista a Repubblica: «Se io starnutisco e ho davanti un fazzoletto non è come non avere nulla – ha detto -. È come dire “tossisci” nell’incavo del gomito, parliamo di buone pratiche che comunque non possono prescindere dalle regole sulle distanze. Guai, però, se le persone credono che possano sostituire una mascherina».
Insomma, un’indicazione che sembra andare contro l’ordinanza della regione Lombardia che aveva incoraggiato gli studi nel settore per permettere alle aziende che volessero riconvertirsi per produrre mascherine e presidi medico-chirurgici di scegliere i materiali più adatti per la loro realizzazione. Ovviamente, i foulard e le sciarpe (in cotone o di lana) lasciano passare il virus: stiamo parlando di ordini di grandezza diversi. Sciarpe e foulard possono difendere da macroparticelle, ma non certo dal coronavirus, che viene rimbalzato soltanto dalle mascherine ffp 2 e ffp 3.
Il falso senso di sicurezza che possono generare le mascherine di cotone
Il paradosso è evidente ed è stato fatto notare al governatore Attilio Fontana da più fronti. Adesso, però, arriva anche una certificazione autorevole da parte di una équipe che la stessa regione aveva promosso. L’indicazione sui foulard e sulle sciarpe rischia di creare confusione, anche perché – tra le perplessità maggiori di Giuseppe Sala – ci sono proprio le mascherine e gli strumenti di protezione fai-da-te che potrebbero generare una falsa sensazione di immunità.