Il pentastellato Marco Rizzone è il terzo deputato che ha preso il bonus Iva

Dopo i leghisti Andrea Dara ed Elena Murelli, spunta il nome del terzo deputato

14/08/2020 di Federico Pallone

«In relazione alla vicenda del bonus da 600 euro, destinato a partite Iva, lavoratori autonomi e professionisti, ho deferito il deputato Marco Rizzone al collegio dei probiviri chiedendone la sospensione immediata e massima severità nella sanzione». È quanto ha dichiarato in una nota il capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi.

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Dopo i leghisti Andrea Dara ed Elena Murelli, spunta così il terzo nome dei ‘furbetti‘ che hanno usufruito del bonus da 600 euro destinato alle partite Iva. Marco Rizzone, 37 anni, di Genova, è il deputato Cinque Stelle che ha fatto richiesta del bonus autonomi durante la crisi causata dalla pandemia da coronavirus. Laurea in finanza e dottorato alla Scuola Sant’Anna di Pisa, Marco Rizzone è un imprenditore nel settore delle tecnologie e del turismo. Ha creato l’App Zonzo Fox, una guida turistica nelle città italiane. Eletto con il Movimento 5 Stelle ma non militante della prima ora, Rizzone è ora componente della commissione attività produttive della Camera e della commissione d’inchiesta sulle Banche. Nel 2019 ha dichiarato un reddito di 74.995 euro e il possesso di diverse azioni, da Enel a Leonardo, Pirelli ed Eni. Marco Rizzone è stato tra i sostenitori dell’alleanza del M5S con il Partito Democratico per le elezioni regionali in Liguria e negli ultimi mesi è stato tra i protagonisti della trattativa che ha portato alla candidatura del giornalista Ferruccio Sansa alla presidenza della Regione Liguria per i giallorossi. È stato eletto nel 2018 nel collegio uninominale di Genova.

Il deferimento di Marco Rizzone al collegio dei probiviri apre anche il ‘caso Liguria‘ nel M5S. Il parlamentare, infatti, è in odore di espulsione. L’allontanamento di Rizzone dal gruppo, però, potrebbe avere un effetto a valanga anche sugli accordi che hanno portato alla candidatura comune con il Pd di Ferruccio Sansa a governatore della Liguria. Perché, riferiscono fonti parlamentari all’agenzia LaPresse, una buona parte di eletti della regione vorrebbe che l’intesa saltasse, visto che «a chiuderla è stato uno che nel Movimento ormai non c’è più».

[CREDIT PHOTO: FACEBOOK/MARCO RIZZONE]

 

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