Bonus Iva, tra i politici che lo rivendicano: “Senza impossibile arrivare a fine mese”
Non solo parlamentari, sono molti i politici locali che rivendicano la necessità di richiedere il bonus per oggettive necessità economiche. Ecco le loro storie
10/08/2020 di Daniele Tempera
Non ci sono solo deputati ad aver richiesto il bonus da 600 euro per sostenere le partite iva, durante la pandemia, ma anche chi la politica la fa a livello locale e rivendica con decisione la scelta. Dopo il caso della consigliera milanese Anita Pirovano che ha ammesso di non “riuscire a vivere di politica”, escono mano a mano le voci di altri politici locali che rivendicano la scelta di accedere al bonus anti-Covid.
“Dalle prime indagini sarebbe emerso che i cinque di Montecitorio sarebbero tre deputati della Lega, uno del Movimento 5…
Pubblicato da Anita Pirovano su Domenica 9 agosto 2020
È il caso del consigliere comunale di Trento Jacopo Zannini. «Anche io non vivo di sola politica, pago l’affitto ogni mese e per marzo e aprile sono rimasto senza lavoro e ho chiesto come te i 600 euro visto che con i gettoni di presenza non sarei arrivato a fine mese… ed è giusto rivendicarlo» scrive su Facebook il militante de L’Altra Trento a Sinistra” in un post diretto, secondo le sue intenzioni, contro la demagogia. Lo riporta il quotidiano La Repubblica che stima in duemila tra assessori, sindaci e consiglieri di Comuni e Regioni ad aver richiesto il bonus insieme a cinque deputati.
Ma se per i parlamentari i rimborsi e gli stipendi non giustificano alquanto la richiesta del bonus, lo stesso non si può dire per i politici locali, come sottolinea anche Francesco Rubini, consigliere comunale di Ancona: «Ho 29 anni, sono un giovane avvocato precario con una Partita Iva aperta nel 2019 e faccio il Consigliere Comunale nel Comune di Ancona dove percepisco gettoni di presenza (niente stipendio, indennità, rimborsi, benefit etc, etc) per una media di 600/700 euro al mese (ribadisco: 600/700 euro) per gestire commissioni, sedute del consiglio, rapporto con i cittadini, incontri sul territorio e tutto ciò che concerne il ruolo. Ho chiesto e ottenuto il bonus di 600 euro per i liberi professionisti perché, malgrado una laurea magistrale, un titolo da avvocato, una nobile professione e un ruolo istituzionale in un capoluogo, sono ancora costretto a barcamenarmi per avere un reddito mensile decente. Adesso, cari populisti da strapazzo, odiatori di professione, leoni da tastiera e buffoni vari, venite a prendermi per processarmi in pubblica piazza nella vostra ridicola guerra contro ‘i politici ladri’. Vi aspetto a braccia aperte». Insomma, come al solito la realtà è sempre più complessa degli slogan e delle semplificazioni dei populisti nostrani.