Marco Cappato scrive a Draghi: «Consentire la presentazione di liste anche con spid»
Parte la campagna di Marco Cappato per la possibilità di raccogliere in meno di un mese anche attraverso spid le circa 60.000 firme necessarie alla presentazione di una nuova lista
25/07/2022 di Clarissa Cancelli
Raccogliere in meno di un mese, anche attraverso spid, le circa 60.000 firme necessarie alla presentazione di una nuova lista. Questo l’oggetto della campagna di Marco Cappato, attivista politico ed europarlamentare, supportata tra gli altri anche da attivisti dell’Associazione Luca Coscioni.
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Cappato scrive a Draghi: «Urgente consentire raccolta firme con spid per una lista»
La mancata possibilità di ricorrere a firme digitali rappresenterebbe, secondo Cappato, una grave discriminazione a favore di quei simboli già presenti in Parlamento. Proprio ieri, l’attivista politico ha annunciato il proprio interesse nel presentare una lista “per la democrazia”, con al centro la valorizzazione e la tutela degli strumenti di democrazia affossati durante la precedente legislatura, come i referendum e le leggi di iniziativa popolare. Per questo, ha deciso di inviare una lettera congiunta dell’Associazione Coscioni e di Eumans, al presidente del Consiglio uscente Mario Draghi:
“Chiediamo di fare tutto quanto è in suo potere per impedire che le prossime elezioni siano riservate alla partecipazione dei partiti già rappresentati in Parlamento. In questi giorni e in questi anni da ogni parte si continua a richiamare l’interesse e la volontà del popolo italiano, che ognuno interpreta a proprio piacimento, senza però che siano difese le forme della rappresentanza democratica. La diserzione delle urne da parte di un italiano su due è anche il prodotto dell’autoreferenzialità del ceto politico e degli ostacoli frapposti alla partecipazione. Consentire la presentazione di liste di candidati anche attraverso firma digitale, dopo che già è stato consentito sui referendum, rappresenterebbe un segnale nella buona direzione”.
La raccolta firme effettuata (anche) attraverso lo spid
Ma perché tramite Spid? Stando ai dati del ministero della Transizione digitale e secondo i dati dell’Agid, al momento, sono state oltre 30 milioni le identità digitali generate in Italia. Un traguardo importante perché ciò significa che oltre un italiano su due ha ormai a disposizione una identità digitale, attraverso la quale utilizzare diversi servizi digitali della pubblica amministrazione, della sanità, dell’accesso al settore terziario in generale. Secondo il ministro della Transizione Digitale Vittorio Colao, si tratta di un vero e proprio traguardo, in anticipo, di un obiettivo previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Proprio attraverso il processo di autenticazione e di identità digitale dello spid, erano state raccolte le firme per presentare la richiesta referendaria sull’eutanasia. Da evidenziare il fatto che la raccolta firme effettuata (anche) attraverso lo SPID e – di conseguenza – attraverso le piattaforme digitali che sono state predisposte dalle varie associazioni e comitati promotori (in attesa che, nel 2022, l’Italia possa dotarsi di una piattaforma unica e governativa dove questo procedimento possa essere uniformato) non rientra tra le motivazioni che hanno spinto la Corte Costituzionale a bocciare il quesito referendario sull’eutanasia legale.