Sono 24mila euro contestati all’ex ministro leghista Bussetti per le sue «missioni»
23/12/2019 di Redazione

Il conto è presto fatto. Secondo il quotidiano La Repubblica, che riporta la contestazione del dirigente del VI Ufficio del ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, l’ex titolare del dicastero, il leghista Marco Bussetti, dovrebbe fornire spiegazioni su 44 missioni rimborsate su 147. E non si tratterebbe soltanto di quello, ma anche di alcuni mesi di diaria a cui non avrebbe avuto diritto. Per ora c’è soltanto una richiesta di rendicontazione, ma sarebbe questo il primo esito dell’ufficio che si occupa di monitorare i flussi finanziari del ministro e di tutti i funzionari del ministero di viale Trastevere.
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Marco Bussetti, i 24mila euro contestati dal ministero
Il conto è presto fatto, si diceva. Perché nella somma totale di 24mila euro circa, il ministro Marco Bussetti dovrà fornire spiegazioni sia sui 13.500 euro delle 44 missioni contestate (all’interno delle quali, il titolare del dicastero dell’Istruzione avrebbe usufruito di voli aerei – principalmente sulla tratta Fiumicino-Malpensa – e di diversi treni della linea ferroviaria italiana), sia sulla diaria di 3500 euro al mese per i mesi di agosto 2018, marzo e agosto 2019 (per un totale di 10.500 euro).
La diaria e le missioni di Marco Bussetti
Quest’ultima è la cifra che spetta ai ministri che non risiedono a Roma e che dovrebbe essere utilizzata per le spese di sostentamento: alloggio, vitto, eventuali viaggi di andata e ritorno da e per la propria regione di residenza. Spetta al ministro che sia stato a Roma – e che possa quindi documentare la sua presenza in città – per almeno 15 giorni sui 30 del mese. Secondo i calcoli dell’ufficio preposto, nei tre mesi citati, Bussetti non avrebbe raggiunto quella soglia e, quindi, non sarebbe dovuto essere il destinatario della somma di denaro.
Tornando ai viaggi istituzionali e ai 44 spostamenti contestati, l’ufficio del ministero dell’Istruzione avrebbe segnalato a Marco Bussetti l’impossibilità a inserire quei movimenti all’interno di missioni connesse al compito di ministro, sospettando che si potesse trattare di viaggi per scopi privati e personali. Non rientrerebbe nel computo delle spese irregolari, tuttavia, il viaggio per il compleanno di Matteo Salvini, né le visite a Pontida e in altri luoghi collegati alla Lega: gli spostamenti per il partito, infatti, vengono considerati missioni istituzionali. L’ex ministro dell’Istruzione ha preso tempo per una replica.