Montesano non parteciperà, ma condivide i principi che ispireranno la Marcia della Liberazione

L'attore romano appoggia l'evento sovranista che si terrà a Roma il prossimo sabato

06/10/2020 di Ilaria Roncone

Sabato 10 ottobre alle ore 14 in Piazza San Giovanni a Roma ci sarà la cosiddetta Marcia della Liberazione, evento di stampo sovranista basato su una serie di principi per «una profonda svolta, contro un governo schiavo dell’Unione europea e della grande finanza» e la «fine del neoliberismo». I comandamenti che guidano questo evento sono quelli soliti appartenenti al sovranismo, dall’aumento del salario minimo al reddito per i disoccupati passando per il controllo delle banche.

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I comandamenti della Marcia della Liberazione

Dalla «moneta sovrana in uno Stato sovrano» all’«aumento dei salari e un reddito minimo di 1.000 euro per disoccupati» passando per il «controllo pubblico del sistema bancari» e la «difesa delle piccole aziende»: questi i dettami che guidano chi sceglierà di riunirsi sabato a Piazza San Giovanni. Oltre a questo anche «lo stop al 5G» e «sanità pubblica che tuteli la salute di tutti i cittadini» tra gli ordini del giorno. Tra presenti e sostenitori, l’evento vede la partecipazione di una serie di nomi famosi, da Sara Cunial a Rosita Celentano e anche l’attore romano Enrico Montesano, già noto per la sua posizione rispetto alle mascherine.

Montesano non scende in piazza ma inneggia alla «disobbedienza civile»

Montesano è noto per il suo passato nel Psi (anni Settanta) e nel Pds con Orchetto (anni Novanta), nella lista civica che ha creato e come europarlamentare. Ha seguito per un periodo anche i 5 Stelle, distaccandosi infine anche da loro, e oggi parla a favore della Marcia della Liberazione alla quale però non vuole partecipare: «Non sfilerò ma sostengo l’iniziativa e condivido in pieno i dieci punti della Marcia per la liberazione, bisogna partecipare numerosi». Incita le folle per i principi sovranisti, quindi, e «se non riuscissimo a ottenere qualcosa con queste belle manifestazioni vuol dire che pacificamente dovremmo iniziare a fare un po’ di disobbedienza civile, pacifica senza molotov».

 

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