La Commissione Europea boccia (per il momento) la Manovra italiana

22/10/2019 di Enzo Boldi

Si parla di atto dovuto, ma che non sarebbe stato facile ottenere immediatamente l’imprimatur da parte della Commissione Europea sulla Manovra 2020 presentata dall’Italia era abbastanza pronosticabile. Nella lettera inviata questa mattina a Palazzo Chigi, si fa riferimento a un piano non chiaro e non definito per rimanere all’interno dei parametri fissati dal patto si stabilità continentale. La commissione ha chiesto al governo italiano di offrire risposte in merito e, solo dopo questa replica, si valuterà se concedere maggiore flessibilità al nostro Paese, divincolandosi dagli stretti paletti del deficit.

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La lettera firmata da  Pierre Moscovici Valdis Dombrovskis recita espressamente: «Il piano dell’Italia non è conforme ai parametri di riferimento per la riduzione del debito nel 2020». Insomma, nella manovra 2020 che l’Italia ha inviato la scorsa settimana all’Unione Europea, si chiede maggiore flessibilità nei confronti dei paletti fissati dal patto di stabilità continentale.

La Commissione Ue boccia (momentaneamente) la manovra 2020

Si tratta , dunque, di una bocciatura. Almeno per il momento. L’UE chiede risposte all’Italia che dovrà entrare nei dettagli di ogni singola spiegazione richiesta. Solo in caso di motivazioni coerenti e plausibili, si procederà con l’allargamento delle maglie della famosa flessibilità che consentirebbe uno sfogo economico più vasto. In teoria.

L’Italia ha tempo fino a domani per dare le sue risposte

«Saremmo lieti di ricevere ulteriori informazioni sulla composizione precisa del saldo strutturale – si legge ancora nella lettera inviata dalla Commissione Ue in risposta alla presentazione della Manovra 2020 italiana -. Queste informazioni ci aiuterebbero a capire se c’è un rischio di deviazione significativa». Ci sarà ancora tanto, dunque, da tribolare per venire a capo di una Legge di Bilancio che era già difficoltosa in origine e che, allo stato attuale, ha incontrato un nuovo ostacolo (seppur prevedibile) sul suo cammino. La replica del nostro governo deve arrivare entro la giornata di domani, 23 ottobre.

(foto di copertina: ANSA / CROCCHIONI)

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