La manifestazione del 2 giugno di Lega e Fratelli d’Italia sarà aperta solo ai residenti e domiciliati nel Lazio?
16/05/2020 di Gianmichele Laino
C’è un grosso ostacolo che quelli della Lega (soprattutto, ma anche Fratelli d’Italia, e poi vi spiegheremo il perché) che hanno annunciato una grande manifestazione 2 giugno a Roma «in sicurezza e nel rispetto delle regole» devono superare prima di ottenere il via libera per scendere in piazza, seppur con il distanziamento sociale e le mascherine (qui l’antipasto dello scorso aprile davanti ai palazzi delle istituzioni). Il fatto che la manifestazione sia stata convocata per il 2 giugno, mentre secondo le ultime disposizioni del governo gli spostamenti tra regioni saranno consentiti soltanto a partire dal 3 giugno.
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Manifestazione 2 giugno a Roma? Ma gli spostamenti tra regioni sono consentiti dal 3 giugno
Un equivoco? Un elemento imprevisto? Fatto sta che la manifestazione è stata lanciata da Giorgia Meloni – e poi a ruota da Matteo Salvini – nel pomeriggio del 15 maggio quando era chiaro, sin dalle prime ore della mattina, con la conferenza a distanza tra stato e regioni, che le aperture dei confini regionali per gli spostamenti da un territorio all’altro sarebbero state possibili soltanto a partire dal 3 giugno. Dunque, come si fa a organizzare una manifestazione nazionale nel rispetto delle regole se poi questa risulta potenzialmente a rischio violazione di una delle più importanti misure di distanziamento ancora in vigore in questa fase 2?
A meno che non si voglia aprire la manifestazione soltanto ai residenti o ai domiciliati in Lazio, quelle persone che si trovano all’interno dei confini regionali. Certo, una fetta d’elettorato molto ridotta rispetto ai consensi che Lega e Fratelli d’Italia possono raggiungere su tutto il territorio nazionale. Inoltre, sarebbe molto discriminante per gli elettori del Carroccio e del partito di Giorgia Meloni: perché i cittadini romani e del Lazio possono manifestare e quelli di altre regioni sono stati esclusi a priori?
Manifestazione 2 giugno, Salvini cita Roma, la Meloni è più generica
Grattacapo che andrà risolto in fretta. Intanto, sui social dei due leader, la macchina organizzativa per il 2 giugno sembra già essersi messa in moto. In realtà, e qui veniamo al punto, Giorgia Meloni ha parlato di una manifestazione generica nel giorno della Festa della Repubblica, chiedendo che sia data voce agli italiani. Invece, è stato Matteo Salvini a citare esplicitamente la piazza romana, con tanto di riferimento all’Altare della Patria. A meno che Lega e Fratelli d’Italia non vogliano dividersi le piazze e, quindi, dare un’idea di scarsa unità e compattezza, non sembra che il primo approccio sia stato dei migliori.