Ora l’intelligenza artificiale ha studiato un modo per rendere reali le mani

Midjourney sembra aver risolto uno dei problemi più evidenti che l'AI aveva nella realizzazione di immagini di esseri umani. Il che renderà ancora più sottile il confine tra ciò che è stato creato e ciò che è reale

29/03/2023 di Gianmichele Laino

Lo avevamo notato anche noi, nei primi esperimenti che avevamo fatto con l’intelligenza artificiale. Quando a gennaio avevamo richiesto a Lensa AI di generare degli avatar partendo da alcune nostre foto, ci eravamo subito resi conto di un problema: l’intelligenza artificiale aveva dei seri problemi con le mani. Nel senso che l’immagine delle nostre appendici che venivano restituite era davvero disturbante: le dita, spesso, non erano nel numero giusto, sembravano più simili a quelle della tradizionale rappresentazione di un alieno, non avevano tratti umani. Ovviamente, la stessa cosa è stata evidenziata anche dai prodotti dell’intelligenza artificiale di Midjourney e Stable Diffusion che, al giorno d’oggi, possono considerarsi all’avanguardia nel settore. Le mani e l’intelligenza artificiale non andavano molto d’accordo. Usando una battuta, potremmo dire che facevano a pugni.

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Mani e intelligenza artificiale, a quanto pare Midjourney ha risolto il problema

Poi è arrivato Midjourney v5. Ovvero l’ultima versione del modello per generare delle immagini con l’intelligenza artificiale. A quanto pare, nell’aggiornamento questo modello ha decisamente cambiato il suo stile d’approccio alle mani. Queste ultime, normalmente, vengono inquadrate molto meno nelle fotografie messe a disposizione del modello per “l’educazione” dell’intelligenza artificiale. Sono molto più piccole, non hanno un fuoco definito. Per questo la loro reinterpretazione fatta dal modello di intelligenza artificiale risulta essere molto più approssimativa. Almeno fino a questo momento. Accortisi del problema, coloro che stanno lavorando agli aggiornamenti del modello di produzione immagini con l’AI hanno sicuramente fatto un training più approfondito sulle mani. E questo ha fatto in modo di realizzare delle immagini decisamente più realistiche, che abbattono anche l’ultima barriera di confine tra ciò che era palesemente realizzato “in laboratorio” e ciò che è invece vero.

Ovviamente, nei primi tempi, la realizzazione delle mani sarà ancora un po’ faticosa. Ma i modelli di intelligenza artificiale (di qualsiasi tipo) funzionano meglio se vengono allenati continuamente. Ed è verosimile immaginare che il problema delle mani si risolverà a breve, proponendo agli utenti fotografie e rappresentazioni sempre più realistiche.

L’ultima versione di Midjourney, infatti, riesce a recepire meglio le diverse posizioni (che sono molte di più rispetto alle espressioni standard di un volto) in cui possono trovarsi le mani umane. Non solo: riesce ad elaborare anche le distanze tra le dita, che sono effettivamente uno degli ostacoli più importanti per realizzare una fedele riproduzione dell’appendice. Midjourney v5, in ogni caso, sembra aver recepito quello che può essere un vero e proprio how to per suggerire ai modelli di intelligenza artificiale come essere più realistici nella definizione delle persone umane: se proprio non si può evitare l’inserimento delle mani in un’immagine, allora è bene che queste siano impegnate a fare qualcosa. Tuttavia, è possibile anche implementare lo strumento dell’inpainting per sostituire delle immagini generate male nel punto esatto in cui è più evidente l’errore. Inoltre, il consiglio a chi utilizza questo strumento è quello di inserire, all’interno del prompt di testo che dovrebbe aiutare a generare le immagini con l’AI, il maggior numero di elementi possibile per la realizzazione delle mani.

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