Per Speranza al calcio viene data troppa importanza, Mancini ribatte: «Lo sport è un diritto come la scuola»

Roberto Mancini ha replicato duramente al ragionamento di Speranza

06/10/2020 di Ilaria Roncone

Roberto Speranza ha chiarito più volte la sua posizione rispetto allo sport e, in particolare, al calcio. Secondo il ministro della Salute viene data troppa importanza a questo ambito e la priorità deve essere senz’altro data alla scuola in ambito emergenza Covid. Mancini non ha gradito queste parole da parte di Speranza e, durante la conferenza stampa per la partita amichevole Italia-Moldova a Firenze, ha detto la sua in merito all’opinione del ministro.

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Mancini Speranza: «A volte bisogna pensare prima, quando si parla»

Dura la replica di Mancini a Speranza, argomentata nell’ambito della conferenza stampa: «Lo sport è un diritto, come la scuola e il lavoro, non è una cosa che ci viene data così. Lo sport è praticato da milioni di italiani a tutti i livelli». Il ct della nazionale ha sottolineato che la nazionale di calcio e tutto quello che gira attorno hanno un potere unificante considerata la litigiosità del calcio italiano.

Mancini a favore della riapertura degli stadi

Ovviamente Roberto Mancini è a favore della riapertura degli stadi , paragonando la situazione italiana a quella degli altri paesi europei: «La mia idea rimane quella che ci possano essere le persone a vedere le partite. In quasi tutte Europa hanno parzialmente riaperto. A Danzica ci saranno 10mila persone e ne siamo contenti». L’allenatore sottolinea come sia un bene il ritorno graduale degli spettatori negli stadi e, considerato che domani allo stadio Franchi ci saranno mille persone – festeggia l’idea che gli italiani vogliano tornare a vedere la Nazionale: «Vuole dire che i ragazzi fanno divertire». La situazione degli stadi italiani è ben distante da quella dei 10mila spettatori ammessi a Danzica, come sostiene Mancini, però la gradualità nel ritorno alla vita sportiva è la sola soluzione plausibile per non pagare le conseguenze di cluster che potrebbero essere devastanti, vista soprattutto la difficile gestione del distanziamento sociale in uno stadio pieno di tifosi accaniti.

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